Combattivo, incontenibile e geloso. Questo è Blerim Dzemaili. Giocatore giramondo, per la sua storia famigliare prima in Albania e poi in Svizzera e per la sua carriera da calciatore. Zurigo, Bolton, Torino, Parma, Napoli, Galatasaray, Genoa e Bologna nel suo curriculum. Un giocatore senza una patria. O meglio: svizzero di adozione, perché vi è cresciuto come persona e calciatore. Trasferitosi dall’Albania per seguire il padre muratore. Prima viveva a Tetovo nell’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. Lì ha iniziato a dare i primi calci al pallone, contro suo fratello maggiore: “Il vero campione di casa era lui, mi batteva sempre. Poi si è rotto una gamba e ha dovuto smettere”. Il fratello Bettim, la persona più importante quando nel 2010 si infortunò al legamento crociato del ginocchio, perdendo l’occasione di giocare i Mondiali in Sud Africa. Un leone, come il suo amico Inler. Per due anni insieme allo Zurigo, dove conquistano un campionato svizzero. Insieme anche a Napoli, ma soprattutto in Nazionale, dove però Blerim era solo la terza scelta alle spalle anche di Behrami. Incontenibile nella sua personalità: il più giovane capitano della storia del campionato svizzero a 19 anni. Per migliorarsi? Si riguarda le partite, soprattutto quelle degli altri campionati: “Se c’è Real-Barcellona corro a casa per vederla”. Ora però qualche distrazione in più: “Mi pace l’hockey su ghiaccio, mi sono appassionato quando ero Zurigo”, ma soprattutto la famiglia. La moglie Erjona: “Mi ha conquistato fingendosi un giornalista”. Sicuro di sé, come in mezzo al campo: “Ciao sono Blerim, sei albanese come me, parliamo italiano e ricordati che ti sposerò”, il primo messaggio che le ha inviato. Geloso, ma soprattutto riservato, quando si tratta della sua famiglia.
A trenta anni a Istanbul sembrava ormai chiudere il suo giro per l’Europa. Poi il ritorno in Italia, passando per Genoa prima di andare a Bologna. In Emilia se ne sono innamorati, otto gol in stagione (tra campionato e Coppa Italia). Per lui è il record di reti in un campionato, ma Blerim non si pone limiti ed è pronto ad aumentare il bottino fino al termine della stagione. Ma a Bologna non faranno in tempo ad innamorarsi perché, il prossimo anno si trasferirà nella Major League Soccer, il campionato americano. Da Bologna a Montreal, stessa proprietà sotto lo sguardo di Joey Saputo, presidente di entrambe le squadre. Stesso percorso di Mancosu e Di Vaio. Ma a Bologna se lo chiedono, perché privarsi di un giocatore come Dzemaili?
Un sogno nel cassetto però Blerim se lo tiene ancora: “Voglio terminare la carriera nello Zurigo”. Lì dove tutto è iniziato. Perché pur essendo un giocatore giramondo, la sua patria è la Svizzera e Zurigo la sua città, dove è cresciuto come persona e giocatore, diventando combattivo e incontenibile, ma ora anche goleador.