Gli ultimi mesi in Liga non sono stati per nulla facile, anzi. “In Spagna ero svuotato di tutto, nel corpo e nell’anima, e non avevo più niente. Giocare a calcio nel nostro Paese è impegnativo a tutti i livelli, non solo per lo sport. La pressione di essere in un club come il Barcellona era altissima”, l’ammissione arriva direttamente da Andrés Iniesta.
Il centrocampista spagnolo che dal luglio del 2018 indossa la maglia del Vissel Kobe racconta in un’intervista a Equire i motivi della sua decisione di cambiare completamente vita: “Quando ho deciso di andare via mi sono liberato di quella tensione, in Spagna non potevo sbagliare mai mentre in Giappone la pressione è molto diversa, posso fallire ma mi divertirò lo stesso".
“I GIAPPONESI VIVONO LA SCONFITTA IN MODO DIVERSO”
Iniesta poi aggiunge: “I tifosi qui in Giappone vivono le partite per quello che sono veramente. Incoraggiano e protestano, ma non si arrabbiano. I giapponesi vivono la sconfitta in modo diverso da come facciamo in Europa. Questa è la filosofia che mi è costato di più assimilare e comprendere, sono sempre stato molto competitivo e non mi è mai piaciuto perdere. Ora provo a imparare da loro e a vederla con occhi diversi. Questo tempo trascorso al Vissel Kobe è stato sicuramente più calmo rispetto a quello passato al Barcellona (QUI)”.
Lo spagnolo però non nega il difficile impatto con il nuovo mondo: “L'adattamento non è stato facile nei sei mesi in Giappone, sia per quanto riguarda lo sport che per quanto riguarda la famiglia. Le usanze qui sono radicalmente diverse dalle nostre, ma ora ci siamo adattati con mia moglie e i miei figli. La lingua? Per le domande più semplici ho iniziato a parlare giapponese, quando si tratta di discussioni più complicate però mi affido a un traduttore. In molti però stanno provando a imparare lo spagnolo per comunicare con me e questo è davvero sorprendente”, ha concluso Iniesta.