Old Trafford Manchester
E' l'attuale casa di Mourinho, Ibra, Pogba ma ha una storia che parte da lontano. Nato nel 1910 Old Trafford è presto diventato uno dei luoghi simbolo di Manchester. Il 'Teatro dei Sogni', cornice delle imprese di campioni che hanno fatto la storia di un club che ha in bacheca più di 60 trofei. Il settore nord nel 2011 è stato denominato 'Sir Alex Ferguson Stand', proprio in onore dello storico manager dei Red Devils. Difonte, il settore sud, è invece dedicato ad un altro pilastro della storia dello United: il 'Sir Bobby Charlton Stand'.Vicente Calderon Madrid
Cinquanta anni lo scorso 2 ottobre. Portati benissimo. Nel '66 aprì i battenti con il nome di Estadio Manzanares ed il primo gol fu segnato da Luis Aragonés, bandiera dei colchoneros. Negli anni ha ospitato il Santos di Pelé, la storica remuntada sul Cagliari di Riva nel ritorno degli ottavi di Coppa dei Campioni del '71, e poi ancora l'Ajax di Cruyff, il Brasile di Zico per i 75 anni dell'Atletico, il 7-0 al Maiorca nella stagione '87/'88 che ancora oggi è il risultato più ampio dei colchoneros in casa. Una storia che corre fino al recente passato e al presente con l'era Simeone. Ma dalla prossima stagione l'Atletico Madrid avrà una nuova casa: La Peineta. Nuovo impianto con atmosfera molto colchonera, tutta rojiblanca anche all'esterno.LEGGI ANCHE: Atletico Madrid, uno spettacolo di luci per illuminare il nuovo stadio: il video
Velodrome Marsiglia
Inaugurato nel lontano 1937, Le Vel, come lo chiamano a Marsiglia, ha questo nome perché nel suo primo anno di vita ha ospitato anche gare di ciclismo (perciò 'velodromo') e nel '38 fu cornice di due partite dell'Italia che in quell'edizione del Mondiale si apprestava a diventare campione per la seconda volta. Nel '98 viene rinnovato, ancora causa Mondiali, e le tribune si 'addolciscono', a forma d'arco, come richiamo alle colline provenzali. Le linee ondulate poi verranno riprese anche per l'esterno dell'impianto in occasione dell'ultima modifica, quella in vista di Euro2016. A pochi passi dal mare, ecco dunque la casa dell'Olympique Marsiglia.Signal Iduna Park Dortmund
Con 81.360 posti è lo stadio più grande della Germania. Il Signal Iduna Park, già Westfalenstadion (stadio della Westfalia, regione in cui si trova Dortmund), sorge sulla Strobelallee è chiamato dai tifosi anche 'Il Tempio'. Il Signal Iduna, la casa del Borussia, è stato rinnovato prima del Mondiale del 2006. Fu tappa dell'Italia di Lippi in quella stessa edizione, e proprio al Westfalenstadion gli azzurri vinsero in semifinale contro i padroni di casa della Germania che lì non avevano mai perso. Fortezza del Borussia, il club tedesco lo scorso 24 settembre ha conquistato un nuovo record d'imbattibilità casalinga con 24 partite consecutive senza sconfitte in campionato al Signal. Dove il dodicesimo uomo - e il muro giallo - non manca mai.
Estadio Da Luz Lisbona
All'esterno c'è l'aquila, il simbolo del Benfica, insieme al motto del club 'E pluribus unum' ('Da tanti, uno'), che accoglie i tifosi. Conosciuto anche come 'A Catedral', lì vicino sorge anche il Museo Benfica 'Cosme Damiao', chiamato così in ricordo di uno dei fondatori (nonché primo allenatore) dello stesso club. L'impianto odierno (datato 2003) è nato dalle ceneri del primo Da Luz, quello nato nel 1954, quello in cui il Benfica ha scritto la storia negli anni '60 con Eusebio in campo. Quello che ha fatto sì che Fernando Santos, ct del Portogallo campione d'Europa, quando aveva 15 anni e faceva l'elettricista si innamorasse di questo sport.Celtic Park Glasgow
Stadio storico e casa del Celtic dal 1892. 'Parkhead' o 'Paradise' per i tifosi, da questa stagione è tornato ad ospitare l'Old Firm, il derby tra Celtic e Rangers. Cornice di una delle stracittadine più sentite, un mese fa è finito proprio con la vittoria del Celtic (5-1 con tripletta di Dembelé). Non uno stadio come gli altri, insomma. “Ogni calciatore dovrebbe giocare almeno una volta nella vita al Celtic Park perché io non ho mai provato emozioni così forti”. Parola di Paolo Maldini. Perché lì il vero spettacolo non è solo in campo, ma anche sugli spalti.LEGGI ANCHE: I 10 derby più caldi del mondo, dal Superclasico all’Old Firm
Marakana Belgrado
In realtà il vero nome è 'Rajko Mitic'. Un altro stadio impianto che regala spettacolo… Sugli spalti. E che ospita un altro dei derby più caldi del mondo, quello tra Stella Rossa (la squadra di casa che occupa la curva Nord) e Partizan. Il derby eterno. Infinito e inquietante quanto basta invece è il tunnel che i giocatori devono percorrere per raggiungere il terreno di gioco. Ma perché Marakana? Perché quel nome che richiama lo stadio brasiliano? Per la capienza, perché in passato è riuscito a contenere fino a 100mila spettatori.De Kuip Rotterdam
E' lo stadio del Feyenoord, ma per tutti è il 'De Kuip', ovvero 'La Vasca'. Inaugurato nel 1937 è l'unico stadio in Europa ad aver ospitato in totale 12 finali di coppe europee, tra Champions, Coppa Uefa e Coppa delle Coppe nel 1963 ovvero nella prima edizione in cui il Tottenham vinse 5-1 contro l'Atletico Madrid.Turk Telekom Arena Istanbul
Forse lo stadio più bello della Turchia, ospita le partite interne del Galatasaray ed è stato inaugurato nel 2011 per sostituire il vecchio 'Ali Sami Yen'. Per la UEFA è un impianto a 5 stelle ed è entrato nel Guinness dei Primati perché il 18 marzo 2011, durante un Galatasaray-Fenerbahce, si è registrata una frequenza udibile di 131,76 decibel, facendo diventare la tifoseria di casa la più rumorosa al mondo, proprio grazie a quel “ruggito della folla” (nome scelto non a caso dato che il leone è il simbolo del Galatasary)Camp Nou Barcellona
Menzione speciale perché è il più grande stadio d'Europa. Ma nel 2021 diventerà ancora più grande, tanto che il Barcellona potrà giocare le sue partite casalinghe difronte a 105mila spettatori. Il presidente Bartomeu ha già annunciato che sarà trasparente così che “si potrà vedere tutta la città dal mare alla montagna”. Un'esperienza ancora più unica e non a caso questo progetto è stato presentato come “un sogno aperto al mondo”. Ci sarà anche un settore dedicato a Cruyff perché “se lo merita -la motivazione del presidente -, non saremmo quello che siamo a livello mondiale se non fosse stato per lui”.