Sabato sera è arrivata l’ufficialità, con le classiche parole di rito. “Jimmy Floyd Hasselbaink lascia il QPR dopo il pareggio casalingo contro il Nottingham Forest. Il club apprezza gli sforzi di Jimmy durante il suo periodo in carica e gli augura tutto il meglio per il futuro”. Normalità, direte voi. Non proprio, visto il retroscena uscito fuori nelle ore successive l’addio. L’ex attaccante del Chelsea sarebbe stato esonerato dalla dirigenza al termine del primo tempo: troppo deludente la stagione in corso per continuare con l’olandese. Addirittura troppi i 90 minuti di Nottingham per cambiare idea. Al QPR erano bastati i primi 45' per decidere.
Solo voci, è vero. Ma non così assurde. Infatti, non è la prima volta che un allenatore viene esonerato a metà della partita. Nel 1999 Toni Schumacher, ex grande portiere della Germania, fu letteralmente cacciato dallo stadio al termine del primo tempo. Incompatibilità con il il proprietario del Fortuna Köln. “Non potevo stare con le mani in mano mentre portava il mio club alla tomba, per quello gli ho detto di tornare a casa”. Stessa sorte capitata a Bobby Gould sulla panchina del Peterborough. Un cambio sbagliato, una discussione con il presidente all'intervallo e l'esonero immediato. Nel tunnel, senza possibilità di tornare in panchina nel secondo tempo. Cosa che invece fece Mark Poulton, allenatore del Chichester City, salvo ricevere una telefonata direttamente sul cellulare a metà della ripresa: "Lei è licenziato". Giacca in mano, ultime istruzioni e via. Prima del fischio finale. Fortunato Hasselbaink, lui almeno la partita l'ha terminata!