Sinistro...gol! Tabellino aggiornato, ma occhio alla grammatica. Oikonomidis o Ikonomidis? Chris la risolve subito: “Si può scrivere in entrambi i modi”. Origini greche, giochi di dittonghi: “In Australia usano la lettera I, in Italia la O”. Occhi sul suo profilo Instragram, nel cognome c’è la “I” e allora usiamo quella. Ikonomidis, dilemma sciolto. Oggi è lui il protagonista: prima rete tra i pro con la Salernitana in Serie B. Bella poi, da fuori area. Un po’ come quelle che segnava con la Lazio in Primavera. Arrivato a gennaio, Chris se la sta cavando molto bene. Personalità, carattere, ambizione. Un gol che riapre i giochi in ottica salvezza, con l’Ascoli finisce 2-2 e la Salernitana può sperare (41 punti in classifica, zona playout).
Ikonomidis starring ('95). E non da oggi. Si parte dal ritiro coi grandi, qualità al servizio di Pioli: “Voglio imparare e migliorare, vivo un sogno”. Golletto con l’Auronzo, allenamenti coi campioni e nozioni tattiche: “Sono un esterno, ma mi trovo bene anche da mezz’ala”. Poi il riposo, in camera con Crecco per giocare a Fifa 15. Quadrato, triangolo, R1. Tra “what a gol” e “spegni ‘sto replay”. So’ ragazzi. Simpatici siparietti tra l’inglese e il romanesco. Già, perché Chris viene dall’Australia. Canguri, deserti e pallone. Esordi non facili però: “Venivo trascurato da ogni squadra, ma ci ho sempre creduto”. Sempre. Arriva in Italia a 15 anni, lontano da mamma Liz e dagli amici che tutt’ora sente “su Skype”. Sydney, Rodi. Infine Auronzo, il coronamento di un lungo percorso di sudore e sacrifici, culminati con l'acquisto della prima macchina, un'Audi A1 tutta bianca. Qualche chance in amichevole. Da mezz’ala. Proprio lui, esterno di fascia costruito da Bollini, uno dei suoi mentori insieme ad Inzaghino, oggi allenatore della Lazio.
Tanti successi per Ikonomidis. Una Supercoppa Primavera, poi due Coppe Italia da leader indiscusso (23 gol in 53 partite). Doppietta in finale con la Roma ed exploit definitivo, promosso tra i grandi. Step by step rubando con gli occhi, dall’idolo Candreva a Miro Klose, definito come “una delle persone più umili mai viste”. Un mentore il tedesco, che gli consigliava di "mantenere la testa sulle spalle e non sentirsi mai arrivato". Infine, a dicembre, l’esordio col Saint-Etienne in Europa League. Gambe “che tremano” dall’emozione, un “grande onore”. Anche una rivincita forse, ripensando a quando l’Atalanta lo lasciò andar via senza far nulla. Un po’ pochino lì a Zingonia, Chris “si limitava al compitino”. “Giochicchiava” e non incideva. Tappa alla Lazio per crescere davvero, contratto fino al 2020 come garanzia di fiducia. Intuizione del ds Tare, bene bene.
Spazio anche in Nazionale, già 3 presenze coi Socceroos di Postecoglu. Sorrisi, emozioni, la prima convocazione è un sogno che s’avvera: “Anni fa impiegavo ore per avere l’autografo del mio idolo Cahill, oggi è un mio compagno di squadra”. Obiettivi? Tanti, tra cui il Mondiale del 2018. Stavolta per gioire, dimenticando il rigore di Totti che buttò fuori Neill&co nel 2006: "Piansi dopo quella sconfitta". Tempo al tempo. Oggi alla Salernitana, Menichini crede in lui. Step transitorio per fare esperienza. Di fianco, poi, alcuni amici della Primavera utili all'ambientamento: Tounkara, Prce, Pollace e Strakosha. Obiettivo salvezza. Intanto, Ikonomidis se la ride. Guardando al futuro e ai taccuini in sala stampa. "I, O...fate voi, non importa!". Basta buttarla dentro.