“Vi racconto la finale del ’99”. Solskjaer, pomeriggio da oratore
Dopo un fitto programma di incontri in Premier League, il Manchester United è partito per un ritiro invernale a Dubai, in attesa dell’importante match contro il Tottenham. Una vera e propria vacanza se si pensa al resort lussuoso da £400 a notte scelto dal club inglese, ma Ole Gunnar Solskjaer ha da subito messo in chiaro gli obiettivi e avvertito i giocatori che il ritiro non sarebbe stato di certo così “Se qualcuno dei giocatori pensa che sia una vacanza, si sbaglia. Siamo lì per restare uniti e lavorare duro sulla parte fisica prima del match contro il Tottenham”.
Idee e obiettivi chiari: lavoro di fitness, esercitazioni tattiche e riavvicinamento della squadra. Il nuovo allenatore spera di conoscere meglio i suoi uomini, che hanno l’opportunità di riposare ma soprattutto di riprendersi correttamente e ricaricare sia corpo che mente.
Dopo la prima sessione di allenamento sotto il caldo sole di Dubai, Rashford ha poi twittato una foto che ritrae proprio il nuovo allenatore dei Red Devils accovacciato, mentre parla all’attaccante e ad altri due compagni di squadra, Anthony Martial e Jesse Lingard. La didascalia scelta riporta alla mente uno dei più bei ricordi di Solskjaer e della storia del club: “Seconds left.. Becks whipped in a perfect corner. Teddy flicked it on. The rest is history”
Una frase virgolettata, come se volesse riferire quello che il neo allenatore sta raccontando ai ragazzi. Ragazzi e fuoriclasse che per un momento si trasformano in piccoli bambini che ascoltano interessati una storia. Perché, se ci riferiamo alla frase stessa postata dal 21enne inglese, di storia si parla. C’era una volta nel 1999… e subito alla mente non può che venire quella straordinaria finale di Champions League vinta dal Manchester United contro il Bayern Monaco, vissuta da protagonista dallo stesso allenatore dei Red Devils.
Un epilogo storico e memorabile poiché i Red Devils avevano rimontato lo svantaggio iniziale segnando due gol nei tre minuti di recupero con i due subentrati: prima Sheringham che in girata di destro la mette dentro e poi, solo 20 secondi dopo, ancora Beckham dalla bandierina serve Sheringham che schiaccia di testa verso la porta e un attimo dopo, Solskjaer la intercetta, mandandola nell’angolino in alto. Braccia al cielo e scivolata sul prato del Camp Nou, con la Coppa lontana solo 30 secondi. Palla al centro battuta e triplice fischio finale arrivato subito dopo: il Manchester United è così Campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia, diventando la prima squadra a realizzare il triplete nella nuova era della Champions League.
“Le lacrime ai miei occhi, Marcus”, ricordi che fanno emozionare e che magari fanno scendere qualche lacrima, come scrive un tifoso in un commento al post di Rashford. Sicuramente si stava parlando di tattica e tecnica ma al web, e magari allo stesso Marcus, piace immaginarla così, per riportare alla mente, in modo simpatico, uno dei match più incredibili della storia del calcio.