Il muro di Terracciano: la rivincita più bella, oltre ogni difficoltà
Non giocava in Serie A da 7 stagioni: titolare da inizio annata, Terracciano ha scalato una montagna di sfortuna stoppando il Milan. Tra un miracolo e l’altro, con il sogno (sin da piccolo) di emulare Buffon
Forse, una serata così, fino a qualche tempo fa nemmeno avrebbe potuto immaginarla. Fermare (quasi) tutto e tutti, in 90’ ai limiti della perfezione, riscrivendo da capo quel concetto di protagonista inatteso che in pochi, davvero, avrebbero potuto credere possibile: eppure Pietro Terracciano, portiere che ha ritrovato la Serie A 7 stagioni dopo la prima volta con il Catania di Montella, ha saputo ri-scalare una montagna in cui la fortuna ha finito spesso per sbriciolarsi sotto mani e piedi. Raggiungendo una vetta mai toccata, valsa un punto e un’enorme iniezione di fiducia e consapevolezza di poter restare, eccome, ai massimi livelli.
Semi-imbattibile: Bonaventura, Kessie, soprattutto Suso (“Nemmeno l’ho vista partire!”) e chi più ne ha, ne metta. Un muro crepatosi solo di fronte ad una deviazione decisiva (di Capezzi) sul tiro di Biglia, al primo tiro in porta subìto: eppure la rivincita, man mano, Terracciano ha saputo prendersela eccome, nei 90’ contro il Milan…come contro la sfortuna. Perché se Empoli oggi è paradiso dove godersi un grande inizio di stagione da titolare, fino a poco tempo fa figurava come teatro in cui vestire, svogliatamente e forzatamente, una maschera dall’espressione cupa: continui problemi muscolari a frenarne carriera, stabilIzzatasi per anni in Serie B tra Avellino e Salernitana, e grande possibilità svanita, da sostituto designato di Provedel, di prenderne il posto.
“Il sorriso non perderlo mai, qualunque cosa ti accada”: un post di Instagram a mostrare tutta la voglia di uscire dalle difficoltà, il lavoro quotidiano per stracciare ogni possibile avversità. E partito da San Felice a Cancello, Caserta, con il sogno di emulare Buffon, Pietro è arrivato a toccare il cielo (e palloni) con un dito: tagliando quel filo di sfortuna lievemente legato anche al rossonero, con Gabriel poi divenuto protagonista della promozione azzurra, e volando verso una vetta mai toccata. Con una Serie A ritrovata 7 anni dopo e nel migliore dei modi, forse per un attimo inimmaginabile: da titolare e migliore in campo contro il Milan. Per un punto empolese che porta, inevitabilmente, la firma di Pietro Terracciano.