Un paese di santi, poeti, navigatori e rovesciatori. Nata in Cile negli anni 10, ci penserà Carlo Parola, difensore della Juventus, a portare la rovesciata in Italia in un Fiorentina-Juventus del 1950. Non come conclusione verso la porta, però, ma come intervento per anticipare un giocatore avversario. E da quel momento, l’abbiamo fatta nostra. Al punto che, in una domenica di Serie A come tante altre, è possibile addirittura ammirare le due acrobazie, di Bruno Fernandes e Pinilla, che hanno rispettivamente contribuito in modo decisivo ai trionfi di Udinese e Atalanta.
Se per il portoghese è una delle prime rovesciate messe a segno, lo stesso non si può dire per l’attaccante cileno, che da quando si è stabilito in Italia, nel 2009, si è fatto conoscere proprio per la sua abilità nel segnare sia in rovesciata (anche detta “chilena”, proprio per le origini della giocata) che in semirovesciata, dove la rotazione viene compiuta lateralmente. Con la maglia dell’Atalanta, Pinilla ne ha segnate alcune da cineteca, come contro il Torino (a volo su punizione) e il Cesena (in corsa su un tiro deviato di Moralez).
Storicamente, tuttavia, la Serie A ha da sempre visto giocatori con grandi capacità acrobatiche. Tra i più grandi, in questa specialità, c’è Gianluca Vialli. Con la maglia della Juventus, è memorabile quella contro la Cremonese, nella stagione 1994/95; con la Sampdoria, Vialli ha colpito addirittura l’Arsenal, in un’amichevole estiva del 1991, con una semirovesciata perfetta.
Proprio la Juventus ha avuto gli altri due specialisti nostrani. Come dimenticare quelle dell’attuale commissario tecnico della Nazionale, Antonio Conte. Con i bianconeri, si ricorda la rovesciata al Brescia, nel 1997; tutti, però, hanno impressa quella di Euro 2000, quando Conte portò in vantaggio gli azzurri contro la Turchia, in una partita che l’Italia vincerà 2-1. Prima del cittì, Totò Schillaci ha saputo sfruttare la sua agilità nel colpire il pallone in volo con ottimi risultati.
Anche gli stranieri giunti in Italia hanno saputo lasciare il segno, in questo senso. Indimenticabile è Marco Van Basten con la sua semirovesciata in Champions League contro il Goteborg, nel 1992. Rimanendo in rossonero, Zlatan Ibrahimovic decise una sfida con la Fiorentina con un colpo simile, ma alzandosi personalmente il pallone, prima di battere Boruc. In assoluto, però, la sua rovesciata più famosa è quella eseguita in un’amichevole del 2012, Svezia-Inghilterra, da circa 25 metri dopo l’uscita avventata di Hart.
Una menzione obbligatoria, in chiusura, è da riservare a Franck Ribery, che ha segnato il gol decisivo per la vittoria contro l’Eintracht Francoforte con una splendida rovesciata dal limite dell’area.
Di Salvatore Malfitano