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Data: 03/02/2017 -

Il messaggio di Caldara, le scarpe di Conti, la maglia di Gagliardini. Palma racconta i '94 dell'Atalanta: "Ero il predestinato, poi..."

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“Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette”. Pronti, via: le note di De Gregori sullo sfondo. Spalle strette sì, ma che talento. La maglia non è la 7 di Nino ma la 21 di Palma, alla Andrea Pirlo: questione di dettagli. Anche se in passato è stata spesso la 10, quando in mezzo al campo trascinava la 'leva' dei ’94 dell’Atalanta. “Ero molto considerato, vero, ma non ero il solo. Ci sentivamo come in una grande famiglia. Siamo cresciuti insieme, ci sentiamo ancora spesso: ad esempio domenica mi ha scritto Caldara complimentandosi per il mio gol contro la Racing Roma.


Se chiedete di Antonio Palma a qualsiasi addetto ai lavori del settore giovanile dell’Atalanta gli brilleranno gli occhi. Nessuno ha mai avuto alcun dubbio: era il predestinato. Punto fermo delle nazionali giovanili. Il futuro dell’Atalanta che "studiava da Cigarini". Quello che sarebbe dovuto arrivare in A senza ombra di dubbio. Come infatti accadde nel 2013 all’esordio contro l’Udinese.


Poi però qualcosa andò storto. Iniziò la classica girandola di prestiti nelle serie minori, risucchiato nel vortice. Nocerina, Como, Cittadella, Feralpisalò, Juve Stabia, Teramo. Mentre, al contrario, gli amici di una vita trovavano la consacrazione in maglia nerazzurra. Ma attenzione: nessuna invidia. Anzi. Solo parole d’elogio: “Nessuno ha regalato loro niente: giocano perché sono forti – ha rivelato Palma in esclusiva per Gianlucadimarzio.com -. Sono anche ottimi ragazzi: Mattia (Caldara) è il più timido, ma è molto amichevole e sa farsi voler bene. Gagliardini invece è allegro, con la battuta sempre pronta. Conti è molto alla mano. Io e lui eravamo spesso compagni di stanza e collezionavamo scarpe. Ogni tanto Nike me le manda ancora... Grassi probabilmente il più giocoso: basta osservare le sue Instagram story!”.


Con la promessa di andare presto ad ammirarli allo stadio. Manna dal cielo per un collezionista di magliette. Quella di Gaglia è già prenotata. Anzi… Spero me la diano anche tutti gli altri”, sorriso sulle labbra: inevitabile quando si tratta di amicizia. Eppure, tanti amici in Serie A ma nessuno di questi schierato al fantacalcio semplicemente perché “ho smesso: perdevo sempre e rosicavo…”. Altro giro, nuova risata.


Ragazzo umile e disponibile, Palma. Che ora con la maglia del Renate in Lega Pro sembra aver trovato la giusta dimensione. Dal nerazzurro dell'Atalanta a quello del Renate per sperare nella rinascita: questione cromatica, forse. Sempre titolare, già 3 gol segnati. Zona playoff. Il peggio sembra davvero alle spalle. E pensare che stavo per smettere durante l’esperienza a Teramo ma ho trovato la forza nello… studio! Sono iscritto a Giurisprudenza e superai addirittura 5 esami lo scorso anno: mi ha aiutato ad andare avanti col calcio”. “Non è facile passare da protagonista a ‘ultimo’”.


Momenti difficili. Scelte sbagliate che però gli hanno permesso di formarsi caratterialmente. “Ora raccolgo i frutti, ma all’Atalanta mi hanno insegnato a non accontentarmi mai”. Perché il sogno è quello di tornare in Serie A da protagonista per rivivere certe emozioni. Magari sedendosi nuovamente nello spogliatoio dell’Atalanta assieme agli amici di una vita. E perché no, ascoltando con le cuffiette nelle orecchie quelle note di De Gregori che, in fondo, sembrano ripercorrere la sua storia.




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