Esiste un legame, una sinergia tra calcio e musica. Basti pensare a come inizia ogni partita: con un inno. Un susseguirsi di note, simbolo di appartenenza a quei colori, quella squadra. Ma la musica si sa, per un giocatore, può essere compagna, complice e sottofondo motivatore anche prima del fischio d'inizio. Cuffie over size sulla testa, volto concentrato e nella testa la 'tua' playlist. Sul pullman, durante il tragitto verso lo stadio, ed anche dentro quando è tempo della ricognizione in campo. Facile che poi riempia anche uno spogliatoio, quando c'è poco spazio per le parole.
Dunque quanto può essere forte il legame tra il calcio e la musica? Tanto. E a rivelarlo è stata la Fifa, qualche anno fa, quando pubblicò uno studio dal nome 'Soundsoccer' che aveva esaminato quanto la musica potrebbe aiutare i calciatori a migliorare la loro coordinazione. Chiedere a Trapattoni, promotore della musica classica negli spogliatoi perché: “Se ascolti Mozart giochi meglio a calcio. Si impara molto sugli intervalli, il tempo, il ritmo e su come leggere una partita”. Ma tornando alla ricerca, gli scienziati selezionarono due squadre: cuffie senza fili nelle orecchie dei due schieramenti e via alla musica. Soltanto che alla prima squadra la musica arrivava in momenti differenti, alla seconda invece iniziava in contemporanea. Il risultato? Tempi e modi dei passaggi della seconda squadra erano più precisi. Questione di ritmo. E dunque: è davvero merito della musica se alcuni movimenti riuscivano meglio al team che ascoltava la stessa musica in contemporanea? Difficile dare una risposta definitiva, forse non si avrà mai. Ma un legame tra musica e calcio c'è e in qualche modo di trova sempre. Che si tratti della passione di un singolo o di un coro che si alza dagli spalti. Prendendo in prestito una frase di Eros Ramazzotti alla Fifa: “Il calcio è musica”.