La girata di Ocampos sembrava destinata ad entrare in rete. Un gol ormai fatto, coordinazione da fenomeno e destro che stava per infilarsi in porta. Stava, esatto, perchè un polacco gigante di un metro e novantasei ha smanacciato in angolo. Miracolo a Marassi? Quasi, gol salvato e vittoria messa in cassaforte. Ma da chi? Woyciech Szczesny. Uno a zero sofferto, secondo posto confermato e "Roma cazzuta", come confermato da Spalletti.
Miracoli a Marassi, stagione da protagonista per un portiere che sta diventando sempre più completo. A ventisei anni, forse, la definitiva consacrazione. Alla Roma, con un occhio all'Arsenal, proprietario del cartellino e, da luglio, probabile sua nuova squadra. Perchè il prestito nella capitale scadrà al 30 di giugno, prestito secco senza riscatto: nel futuro giallorosso c'è Alisson. Ad inizio anno sembrava potessero alternarsi, invece Szczesny si è conquistato la maglia da titolare in campionato. Chioccia ad Alisson (dall'inizio solo in Europa League), quindi, in attesa dei Gunners. Dopo Cech, Szczesny. Tanto forte quanto difficile da scrivere correttamente. Copia e incolla, e l'Arsenal prende nota.
La smanacciata su Ocampos l'immagine della sua stagione, insieme ai due rigori parati a Palladino e Niang e ad una sicurezza ritrovata, dopo un avvio di carriera (all'Arsenal) da predestinato prima, da mezzo flop poi. Ora la maturità, con quel pizzico di follia che tanto piace avere ai portieri: la 'fobia' dei capelli spettinati. Niente interviste se l'acconciatura non è sistemata alla perfezione, come gli è successo in zona mista all'Olimpico: niente gel, niente intervista. Ma se continua a parare come a Marassi, alla Roma potrebbero anche prendere in considerazione l'idea di lasciarlo spettinato nei post-partita. Sognando la vetta della classifica, vicina ma lontana. Manca un girone, la Roma si affida (anche) ai miracoli di Szczesny.