“Quando tocchi il fondo vieni su…”, recitava una vecchia canzone. Talvolta, tuttavia, non è sempre vero, come nel caso di Josè Mourinho ed il suo Chelsea.
Il 7 Novembre scorso ci pensò Arnautovic, vecchia conoscenza di Mou in nerazzurro, a regalare la vittoria allo Stoke City ed affondare l’allenatore portoghese. Per i più ottimisti, quella sconfitta sarebbe servita ai Blues per risvegliarsi e rimediare al pessimo inizio di stagione: al contrario, invece, per molti altri fu il punto di non ritorno del percorso dello Special One sulla panchina del Chelsea.
Tra tante critiche e risultati insoddisfacenti, quella scossa tanto auspicata non sarebbe mai più arrivata. Inevitabile l’epilogo: addio Mou e via al capitolo Hiddink, ora pronto a rilanciare i suoi fronteggiando la squadra che probabilmente ha inciso più di tutte sul destino del suo predecessore, considerando anche l'eliminazione subita in Capital One Cup.
Dal Britannia Stadium allo Stamford Bridge, un girone dopo le cose sono cambiate: con l’allenatore olandese in panchina il Chelsea non è mai stato sconfitto in Premier League, collezionando 24 punti sui 36 disponibili. Le vittorie di fila conquistate sono tre ma è caccia aperta alla quarta perché nonostante i tanti i risultati positivi inanellati nell'ultimo periodo, al momento la squadra di Abramovich occupa ancora il decimo posto in classifica. Troppo poco per chi è abituato a stare sempre al vertice, e punta al più presto a tornarci. Antonio Conte è avvisato.
Ubaldo Gulotta