"Non riesco a descrivere l'emozione. Solo essere entrato in campo oggi è un traguardo eccezionale. E' stata una grande emozione. E poi il gol... Non so descriverlo, un sogno". Tutto vero invece, anche se sembra una favola. E' la storia di Federico Melchiorri e quelle le sue parole, ieri sera, dopo la vittoria del suo Cagliari sulla Sampdoria. Tre punti per la squadra di Rastelli, grazie proprio alla rete di Melchiorri, la prima per lui in Serie A.
Una storia, la sua, scandita anche da momenti difficili e da una data in particolare: il 25 aprile 2010 durante un Giulianova-Cavese fu protagonista di un duro scontro di gioco. Diagnosi: cavernoma alla testa. E da lì l'iniziale decisione di smettere di giocare: "Poi però ho avuto una seconda possibilità - il suo racconto ai microfoni di Sky -. Non sono stato molto bravo a sfruttare la prima... Sono stato costretto a ricominciare dal basso, dall'eccellenza. Ma è lì che ho imparato la filosofia del lavoro: ho capito che in alto ci si arriva solo lavorando. Ho imparato questa lezione e poi, un po' la fortuna, un po' la capacità di sfruttare le nuove occasioni, sono ritornato nel calcio. E anche grazie alla mia ragazza ho rimesso la testa a posto. Il gol di ieri? In quei momenti pensi a tutto e a niente. E' successo tutto in un momento e ti riempi di emozioni, di sensazioni indescrivibili. E' durato un secondo, ma lì è sembrata un'infinità di tempo. Un momento fantastico che resta scolpito dentro di me".
Il cavernoma, la nuova partenza dall'eccellenza e poi dritto fino alla Serie A. Una storia di lavoro e ricca di insegnamenti che hanno portato Federico Melchiorri ad essere ora una bella sorpresa del Cagliari di Rastelli.
Ecco le immagini del passato dell'attaccante rossoblu, tra il campo e gli amici di sempre, anche loro attaccanti, che giocano in seconda categoria e con cui Melchiorri ogni anno 'gareggia' a chi fa più gol: