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Data: 20/03/2016 -

Il calcio a ritmo di rumba che ferma il Milan. Danza l'Ujana, avanti nel Viareggio: fra Africa, Barcellona e tanta Italia

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C'è un'Africa che balla a ritmo di rumba e che stupisce al Viareggio. Tanti giovani, la filosofia del Barcellona ed una scuola made in Italy: il resto, lo fa il talento africano di 23 ragazzi che oggi hanno fermato il Milan di Brocchi 2-2 staccando il pass per gli ottavi da primi nel proprio girone. Una vittoria e due pareggi, compreso quello di oggi in rimonta contro la Primavera rossonera che scatena la festa congolese. Tutti in cerchio, sorrisi veri di chi ha visto la sofferenza ed il dolore. E in mezzo a loro un allenatore italiano, Vito Laudani, che balla con tutta la gioia di chi sta regalando un sogno a questi ragazzi: "Loro conoscono la sofferenza vera - racconta - ed in campo hanno messo cuore, anima e testa. Il nostro è un progetto meraviglioso che mira ad aiutarli a 360°". Eccolo qui, forse, il segreto di una realtà che nasce da una proprietà italiana e che ha scelto la filosofia della Masia blaugrana per insegnare calcio a tanti ragazzi: merito di Jordi Freixa, ex allenatore nei campus del Barcellona ed oggi volato in Congo, figura scelta per importare il modello catalano anche in Africa. Lui, direttore tecnico con al suo fianco il consulente Rino D'Agnelli. In Italia ex osservatore di Empoli e Juventus, oggi in Congo uomo di fiducia della società che organizza l'area tecnica e non solo. E' stato lui ad insistere per portare la squadra al Viareggio, sa bene che questa per i giovani è una vetrina senza eguali. Gli investimenti non mancano, il talento ce n'è in abbondanza: un centro sportivo con piscina, palestra e dieci campi da calcio. Qui lavorano lui, Freixa e Laudani, più di un allenatore: un vero e proprio formatore per tanti istruttori africani del domani, ma anche un padre per ragazzi che col calcio sognano di uscire dalla povertà. Il Viareggio doveva essere una vetrina perché in Congo nessuno va a vedere i talenti del calcio del domani, adesso il torneo è diventato qualcosa in più. L'Ujana è una "missione" aveva detto Laudani qualche giorno fa, perché le difficoltà della vita di questi ragazzi sono enormi. C'è chi mangiava tre volte a settimana e adesso può dormire in una residenza. Chi ha visto la morte in faccia e adesso corre sui campi da calcio. Entusiasmo alle stelle, paura di nessuno. Per stupire in quella che doveva essere soltanto una vetrina. E adesso, negli ottavi, tocca all'Inter. Non sia mai che, dopo il Milan... un'altra rumba?    


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