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Data: 22/03/2018 -

Il bambino emozionato alla visione di Pirlo, Matic e gli screen sul Foggia e... Mino Raiola! Viaggio nel Gola Restaurant, dove la Premier è di casa

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Tra Londra e Foggia: Aaron Rutigliano racconta il Gola Restaurant


Visitare Londra sentendosi a casa. Una sensazione quanto meno particolare se si è un turista d’eccezione, normalità invece quando si diventa clienti abituali del Gola Restaurant di Fulham Road, una delle zone più in della capitale. Lì ci accoglie a braccia aperte Aaron Rutigliano, foggiano doc ma londinese d’adozione, colui che, dopo aver fallito l’esame di inglese all’Istituto Europeo di Design a Milano infatti, nel ’98 si è rimesso in gioco sbarcando a Londra per imparare l’inglese lavorando per i locali più rinomati della città fino a quando, nel 2010, grazie alla sua passione e al rispetto della tradizione culinaria pugliese rielaborata in chiave moderna, ha reso il suo Gola un vero e proprio must per i protagonisti in campo e non solo della Premier. “Gola si trova tra lo stadio Chelsea e quello Fulham, quindi c’è sempre grande flusso di giocatori. Il successo non è certo figlio solo della location ma in particolare del mangiar bene! Poi, logicamente, c’è stato il classico passaparola tra calciatori e addetti ai lavori e… eccoci qua”. Tra pranzo e cena, giocatori del Chelsea o di altri club e personaggi dello spettacolo e della musica sono all’ordine del giorno. Settimana scorsa, ad esempio, anche i Negramaro. E da Gola sanno come soddisfare la propria clientela. Anche se “i calciatori mangiano tutti in modo molto salutare, con pochi grassi. Spesso sono tentati ma non possono sgarrare e hanno paura che io possa fare spia con l’allenatore – ride -. Non lo farei mai, tranquilli. Ma ci tengo a tenerli in forma”. Beh, ci sarà un motivo se Conte e il suo staff fanno tappa fissa al rinomato ristorante. “Era già iniziato tutto prima di Conte, poi l’arrivo di Antonio ha accentuato le cose. Abbiamo tanti clienti abituali ma io ho stretto amicizia specialmente con il team attuale del Chelsea: sono tutti italiani”, racconta in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com. Tanto che Aaron stesso è ormai tifosissimo dei Blues. “Sì ma… alt: io sono tifoso del Foggia, poi del Chelsea”. Addirittura “i calciatori stessi che vengon qua mi tengono aggiornati sul Foggia. Uno su tutti: Nemanja Matic. Mi manda gli screen col risultato del Foggia. Poi, io allo stadio vado solo se c’è il Wi-Fi perché a volte Chelsea e Foggia giocano contemporaneamente, quindi col telefonino seguo il Foggia mentre dallo stadio guardo il match del Chelsea. Sogno di assistere un giorno ad una partita tra le mie due squadre del cuore”. Con suo figlio, Aaron Junior, il sig. Rutigliano non si perde una partita a Stamford Bridge. Posto riservato a ridosso delle panchine: “Ormai coi calciatori abbiamo molta confidenza e conoscono benissimo anche mio figlio. Pensate che al suo compleanno eravamo allo stadio e, a fine match, Aaron Jr. fu preso dai giocatori del Chelsea e portato di forza negli spogliatoi dai quali è uscito poi con la maglietta di Hazard: quale miglior regalo per un bambino di 9 anni?”. Fiume di aneddoti, Aaron. Pronti? Via. “Prima di Natale, una sera, il locale era strapieno. Ad un certo punto mi chiama Llorente chiedendomi un tavolo per 6 che non potevo garantirgli. Così telefonai ad un mio amico ristoratore e mandai Fernando lì da lui. Il giorno dopo questo mio amico mi richiamò ringraziandomi perché era andato a cena da lui… Nadal! ‘Ti ho mandato Llorente, non Nadal’, gli dissi. ‘Sì, ma erano insieme’, rispose. Fernando non me l’aveva mica detto! Io tuttavia non avrei avuto comunque il tavolo per loro”, ammette ridendo. Anche se l’episodio più simpatico “è avvenuto con Pirlo protagonista. Una sera entrò Andrea e vicino all’ingresso c’era un tavolo di italiani con un bambino all’incirca della stessa età di mio figlio. Appena vide Pirlo… si fece la pipì addosso dall’emozione – sorride -! Lo andai a raccontare ad Andrea e volle conoscere subito il piccolo”.

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Angelo Prezio - Lo chef più amato della Premier


Che poi, a dir la verità, chi coccola nel vero senso della parola le papille gustative dei giocatori e li fa innamorare delle specialità della casa è un altro ragazzo originario di Foggia: Angelo Prezio, l’head chef al Gola Restaurant di Londra. Dopo il conseguimento del diploma scolastico e di quello da sommelier in Italia, Angelo ebbe l’occasione di preparare una cena privata all’ex direttrice del ‘Nobu Restaurant’ di Londra che, in men che non si dica, gli offrì un contratto proprio nella capitale inglese. Ora, a distanza di qualche anno, è diventato lo chef più amato e ricercato da tutti i giocatori della Premier League: “La mia cucina spesso e volentieri è piena di calciatori, noi lo chiamiamo il calciomercato della ristorazione ride raccontando la sua esperienza sempre in esclusiva per noi -. Solitamente ordinano cibi molto leggeri, con pochi condimenti, con zero dressing e zero sale. Il più rigido nel seguire l’alimentazione direi che è Hazard ma tutti bene o male lo sono… Anche Antonio Conte mangia molto semplicemente”. Eppure “c’è sempre qualcosa che appartiene al giorno dello sgarro. Ciò per cui impazziscono tutti sono degli gnocchi di pasta al cacao ripieni di nutella e serviti con una crema al mascarpone e nocciole, con tanto di spolverata di cacao alla fine”. Da leccarsi i baffi. “Coi calciatori c’è un rapporto fondamentalmente lavorativo, poi ovviamente c’è chi mi porta un regalo, chi mi invita per un drink, chi mi chiama a casa propria per organizzare cene private e così via. Dipende tutto da chi si ha di fronte”. I giocatori sanno come far sentire Angelo davvero apprezzato. “Il mio preferito però, forse perché è sia un gran calciatore sia un grande chef, è Alvaro Morata. Adora il pesce: dalle tartare di tonno al carpaccio di ricciola, fino alla classica pepata di cozze. È molto bravo a cucinare, dice che a casa è lui lo chef. Non mi ha ancora invitato a casa sua a cena ma stiamo discutendo di potenziali lezioni di cucina sempre da lui”. Il fan numero uno di chef Angelo però non è un calciatore, bensì un agente. E che agente. Udite, udite: “Mino Raiola. Mi dà un sacco di soddisfazioni e si lascia coccolare. Un paio di settimane fa voleva un ananas al maraschino ma io non l’avevo. Gli dissi di lasciarmi fare e gli ho preparato un mix di fragole e frutti rossi con una salsa di succo di amarene sciroppate e un distillato a base di bergamotto, un po’ di panna con scorzetta di limone disidratato e lui è impazzito. Mi ha detto che sono il futuro”. Una buona forchetta, Mino. “Lui è un fan della pizza con la cipolla e anche degli gnocchi alla fiorentina. Anche gli spaghetti con le vongole, sì. Qui si rilassa lontano dalle telecamere e si sente a casa”. Beh, certamente di fronte alle delizie del Gola Restaurant anche un duro – ma solo all’apparenza, Angelo conferma – come Mino Raiola può letteralmente sciogliersi. E ci crediamo. Dopotutto, per un italiano di passaggio a Londra, passare da Gola è come sentirsi davvero a casa.

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