Un giorno come un altro, ci si sveglia e si capisce che la vita è cambiata. Tutta d'un tratto. Niente più pallone, niente più allenamenti. Solo letti d'ospedale e trapianti. E' stato così per Carl Ikeme, portiere nigeriano a cui è stata diagnosticata la leucemia durante dei controlli medici effettuati con il Wolverhampton, suo club d'appartenenza.
Un giorno difficile da vivere, da cui il 32enne portiere ha iniziato una nuova partita, la più importante della sua vita. Guanti appesi al chiodo e sogno Mondiale sfumato, forse il colpo più duro da incassare. A distanza di un anno però, ecco finalmente una buona notizia, diffusa dallo stesso Ikeme su Instagram: "Dopo un anno difficile e una chemioterapia intensa, vorrei far sapere a tutti che sono in completa guarigione. Ho ancora degli ostacoli da superare per essere curato, ma ora posso sperare di andare avanti con un po' di normalità. Vorrei ringraziare i miei familiari e amici per iniziare, chi è andato oltre per me. Il sostegno che ho ricevuto da Wolves e Nigeria, dal mondo del calcio e da persone provenienti da tutto il mondo è difficile da esprimere a parole. Non posso non ringraziare tutti quelli dell'ospedale di Heartland per esserci presi cura di me. Che cosa succederà dopo lo sto scoprendo giorno dopo giorno".
A Ikeme è arrivato anche uno speciale omaggio, inviato direttamente... dalla Russia. L'Islanda infatti ha deciso di fargli un regalo, proprio alla vigilia della partita poi perso contro la sua Nigeria. Una maglia islandese con il numero 1 e il nome Ikeme, tenuta in mano da Bodvarsson, ex compagno del portiere nigeriano al Wolverhampton. "Siamo una grande famiglia" le parole del capitano Gunnarsson seguite poi dal messaggio del Ct Hallgrimssson: "E' la dimostrazione che ci sono cose ben più importanti del calcio".
