Prima di Higuain nei pensieri della Juventus c'era Mauro Icardi. Un'idea nata sotto l'ombrellone, un contatto con l'entourage dell'argentino, qualcosa in più di una semplice tentazione: le parti si piacciono, impossibile negarlo. Nell'eventualità, un'intesa si troverebbe e anche abbastanza velocemente. I giorni passano, le idee corrono veloci. Estate di mercato rovente, tra Icardi e l'Inter il clima non è dei più distesi: Wanda bussa alla porta nerazzurra, ma il rinnovo (con aumento) non arriva. Almeno in quei giorni.
Prima settimana di luglio, la Juventus è alla ricerca di un big per il proprio attacco: la clausola di Higuain è nota, 90 milioni. Prima di fare all-in sul Pipita, però, la 'pazza idea' di Marotta e Paratici porta a Milano: Maurito è giovane, segna tanto, il curriculum parla per lui, le 'phisique du role' è quello giusto. La tentazione è forte, fortissima. 55-60 milioni o anche più, la Juventus per rinforzare il proprio attacco ha messo in conto una spesa 'folle': dall'Inter, però, non vogliono nemmeno sentirne parlare. Trattativa mai nata.
"Mauro non si tocca, incedibile". La Juventus capisce che il muro nerazzurro è insormontabile. Lo capirà anche il Napoli, offerta dopo offerta rispedite al mittente. Ma questa è un'altra storia. Tra Icardi e l'Inter intanto torna il sereno: fiducia ritrovata, pace sancita e intesa sul rinnovo ormai raggiunta. Presente e futuro che si intrecciano a ritmo argentino: la Milano nerazzurra torna a sorridere come non succedeva da tempo e lo fa proprio davanti alla Juventus, avversaria non solo in campo ma anche sul mercato. A far esplodere San Siro, nemmeno a dirlo, ancora lui, Maurito. Gol, assist ed estate alle spalle. Un successo dal sapore speciale. Marchiato MI9, una sigla più forte di qualsiasi tentazione nata sotto l'ombrellone.