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Data: 18/11/2016 -

Icardi carica l'Inter in vista del derby: "Basta scuse, con Pioli non ci sono motivi per essere scontenti"

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Di nuovo in campo, in una partita mai normale. L'Inter volta pagina e si prepara al dopo Frank de Boer: il Milan di Montella l'avversario da affrontare con Stefano Pioli in panchina. Stimoli a mille per i nerazzurri, come ha confermato il capitano Mauro Icardi, intervenuto quest'oggi in conferenza stampa: "Quando arriva un nuovo allenatore tutti si vogliono far vedere, abbiamo fatto un gran lavoro in quest'ultima settimana - ha detto l'argentino -. Si sapeva che qualche giocatore era un po' scontento, penso che adesso però non ci siano più motivi per essere arrabbiati o non contenti con il nuovo allenatore. Lui è arrivato, ci ha dato fiducia e ci ha fatto fare un grande lavoro. Adesso toccherà a noi ripagarlo sul campo. La mia affermazione sulla necessità di un allenatore italiano? I giornalisti hanno fatto un po di casino sulla mia risposta, è sembrato che io non volessi l'allenatore che c'era prima. Io avevo detto quelle parole perché in questo periodo della stagione non potevamo permetterci di iniziare a lavorare da zero, serviva un allenatore italiano che conoscesse questo calcio e tutte le nostre caratteristiche. Siamo in un periodo delicato, era questo ciò che serviva"

Ancora sul cambio in panchina, Icardi ha parlato delle differenze tra Pioli e i suoi predecessori: "Nel calcio, si sa, paga sempre l'allenatore quando le cose non vanno bene. Con Mancini purtroppo non siamo riusciti a fare niente, poi con de Boer si sono viste cose buone, soprattutto dal punto di vista offensivo. Non è stato facile lavorare con l'olandese perché è arrivato poco tempo prima dell'inizio del campionato e forse non conosceva bene alcuni giocatori, però ci ha sempre trasmesso la sua voglia di creare un gruppo di professionisti. Adesso penso che Pioli voglia migliorare ancora tutti questi aspetti - ha proseguito il capitano dell'Inter -. Di lui mi ha colpito la capacità di comunicazione con la squadra, la sua voglia di trasmettere e di essere presente in ogni momento. In questi dieci giorni ho già capito una cosa che ha detto, sul campo andiamo in 11 e nessuno ha un ruolo stabilito, bisogna sempre cercare di dare un aiuto alla squadra dove c'è bisogno. Questo servirà a tutti per rimanere concentrati e fare le cose al meglio sul campo. Penso che, in ogni caso, dobbiamo responsabilizzarci anche noi giocatori senza cercare scuse, in campo scendiamo noi e dobbiamo pensare solo a questo da qui fino alla fine".

Domenica nel derby Icardi affronterà l'unico avversario ancora mai punito in Italia: "Mi pesa non aver fatto gol al Milan? Non sento la pressione, il mio lavoro è fare gol. - ha proseguito l'argentino - Sarà sicuramente un obiettivo per me segnare al Milan, ma l'obiettivo è segnare sempre, non importa chi mi trovo davanti. Magari fare una doppietta? Sarei contento, ma solo se serve alla squadra. Io penso prima a questo che a me stesso. Sarà certamente una gara particolare, ma il senso di appartenenza si deve dimostrare non solo nel derby, ma in ogni partita, perchè sappiamo di giocare per una grandissima squadra. Già contro la Juventus abbiamo dimostrato che quando vogliamo tutti possiamo fare bene. Domenica sarà una partita di quel genere, giocare un derby è sempre bellissimo. Sarà l'ultimo treno per la Champions? Non so rispondere, sicuramente però sarà una tappa importante nella corsa Champions. Questo è il nostro obiettivo già da due o tre anni, dobbiamo portare l'Inter dove è stata sempre ovvero tra i grandi club europei. Gli 8 punti di differenza tra noi e il Milan? Non ci danno fastidio, sicuramente è il periodo negativo nel quale ci troviamo che ci dà più fastidio. Anche la Juventus l'anno scorso ha iniziato male e alla fine ha vinto il campionato. Noi dobbiamo solo pensare a noi stessi e andare avanti per la nostra strada, poi a maggio vedremo, ognuno starà dove merita". E in chiusura una battuta sulla Nazionale: "Io faccio il mio lavoro all'Inter e se arriverà la chiamata dell'Argentina per me sarà un orgoglio, di sicuro è un piacere sentire che i grandi giocatori del passato mi vogliono in Nazionale".




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