Una carriera partita da Malmö, arrivata ora in America ai Los Angekes Galaxy. Nel mezzo l'Olanda, l'Italia, la Spagna, la Francia e l'Inghilterra: tutto questo è Zlatan Ibrahimovic. Sempre nelle migliori squadre d'europa, sempre con l'obiettivo di vincere e far parlare di se. L'attaccante svedese si è concesso in un'intervista al Mirror partendo da un ricordo speciale e soffermandosi, successivamente, su uno dei migliori allenatori mai avuti: "Il gol più bello della mia carriera? Contro l'Inghilterra". Una rete che ha scelto non solo per la bellezza estetica: "I giornalisti inglesi parlavano sempre male di me, mi davano sempre una motivazione in più per fare bene. Per questo è sepciale quel gol".
Ibra poi parla del suo rapporto con Josè Mourinho: "Dopo una partita avrei dovuto ricevere un premio come miglior giocatore in Italia: lui mi disse che mi sarei dovuto vergognare per come stavo giocando e che quel premio era immeritato". Poi aggiunge: "Lui è un allenatore speciale. Non è una novità il suo modo di lavorare ma bisogna saper reagire. Nonostante il nostro rapporto, qualche anno dopo mi ha voluto al Manchester United".
Un'esperienza in Premier sulla quale lo svedese si sofferma poi così: "Andare all' United a 35 anni è stata una sfida, volevo dimostrare ancora una volta di essere il migliore". Perchè i Red Devils? "E' l'unico club di Premier in cui sarei andato. Se fai una cosa al Manchester United ne parlano tutti. E' un club di fama mondiale". Chiusura sul futuro, senza lasciar però trapelare molto: "Sto bene e sono felice a Los Angeles: continuerò ancora a giocare".