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Data: 11/11/2016 -

Iachini: "Il Verona mi ricorda il Palermo, l'Entella può essere la favola. Giovani? Prendano esempio dal mio Dybala"

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L'Hellas Verona del "bomber illegale" Pazzini e di Pecchia, ma anche il Cittadella di Venturato e Litteri, l'Entella di Breda e Caputo e il Frosinone di Pasquale Marino, senza tralasciare le delusioni Bari e Cesena. A tutta B il campionato dei giovani italiani, delle sorprese e dei risultati mai scontati. Lo sa bene Giuseppe Iachini, che capellino in testa, marchio di fabbrica, ci racconta i segreti del campionato che lo ha visto trionfare ben 4 volte su otto: "mister promozione".

"La serie B è un campionato al quale difficilmente si dovrebbe rinunciare per il storie e per le novità che ogni hanno riesce a offrire" - dichiara Iachini ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - "Il fascino delle grandi piazze come Verona, con l'Hellas favorito per la promozione e le sorprese come Benevento, il Cittadella e l'Entella, che regalano favole e nuovi talenti da raccontare. E' un torneo lungo e difficile, dove solitamente chi è più attrezzato arriva alla fine nelle posizioni pronosticate, ma non mancheranno, come al solito le outsider". Questo Hellas ricorda un po' il Palermo dei record di Iachini? Strappiamo il primo sorriso a "Beppe": "Io subentrai a stagione già iniziata e il Palermo non andava molto bene. Poi facemmo un grande finale di anno, un trampolino per un eccellente girone di ritorno. Abbiamo battuto tutti i record levandoci grandissime soddisfazioni. Per blasone e qualità della rosa quello con l'Hellas è sicuramente un paragone che ci sta. Tenendo in considerazione l'avvio di questo torneo, l'Hellas Verona è candidato a ripercorre la strada fatta dal mio Palermo".

Dopo Carpi e Crotone è l'Entella la candidata a "favola" del torneo? "Entella ha degli ottimi calciatori, come Caputo, e un gioco ormai collaudato, anche se Breda c'è solo da quest'anno. E' una squadra tosta, quadrata, difficile da affrontare per tutti. Ha una società solida alle spalle e non è il primo anno che gioca a grandissimi livelli. Aspettiamo ancora qualche mese, tra una decina di giornate potrebbero cambiare diverse cose. La B è un campionato strano". Già e Bari e Cesena ne sono la testimonianza: "Hanno entrambe la possibilità di recuperare i punti che le distanziano dalla zona play-off. Sono due squadre con un organico di alto livello per la categoria, per questo penso che risalire non sarà un impresa impossibile. Inoltre possono contare su due ottimi allenatori. Un periodo negativo può capitare, ma si riprenderanno". Qual è la principale difficoltà che una "grande" affronta in B? "Bisogna calarsi immediatamente nella nuova realtà. Se sei una retrocessa dalla A tutte le squadre ti affrontano con il coltello tra i denti come se fosse la partita della vita. Qualità, organizzazione e mentalità sono le armi per rispondere al meglio alle insidie della B. Se non lo fai subito rischi di andare in affanno".

Pazzini è un bomber "illegale" per la categoria? "E' un attaccante con qualità decisamente sopra la media della B, ma questo non lo sta dimostrando adesso. Ha un'importante carriera alle spalle, fatta di tanti gol in serie A e in Nazionale, non avrà problemi a superare ad arrivar a 25-30 gol". Pazzini è forse l'unica eccezione in un campionato che non ha grandi stelle: "Negli anni sicuramente il livello generale si è un po' abbassato anche perché le piazze importanti come Genova, Torino, Napoli sono tornate in serie A ad occupare il posto che meritano. Questo ha comportato anche un ridimensionamento di tutte le alte società. Però guardiamo il lato positivo, i tagli hanno portato come effetto il fatto che si punta sui giovani italiani. Uno di quelli che sta facendo molto bene è Orsolini, mi piacie anche Bessa e occhio a Litteri, anche se non è più giovanissimo. Ogni anno la serie B si dimostra un importantissimo serbatoio per la serie A"

Per il re delle promozioni Iachini quale delle quattro è stata la più bella? "Tutte sono belle perché raggiuntecon grande sacrificio e patos. Quella più bella è quella ottenuta con la Sampdoria. Subentrai a novembre in una situazione molto difficile perché le avversarie avevano fatto già tanti punti. Dal sesto posto siamo arrivati alla promozione. Una grande rincorsa conclusa nel migliore dei modi, con la festa all'ultima giornata del play-off. Esperienza stupenda con ricordi bellissimi di tutta la piazza e tutto l'ambiente". Decisivo fu Nicola Pozzi, che proprio Iachini lanciò sedicenne a Cesena: "Ha avuto qualche infortunio di troppo e questo mi dispiace tantissimo perché sul piano umano è veramente un ragazzo d'oro. Ha sempre avuto qualità da attaccante di razza, è un peccato non sia arrivato ai livelli che meritava".

A conferma delle parole di Iachini, dulcis in fundo, arriva per tutti i giovani in rampa di lancio in B l'esempio di Paulo Dybala: "E' stato un passaggio importante per la sua carriera. Quando ti formi in un campionato difficile come la serie B poi puoi affrontare i gradini superiore senza difficoltà. Paulo è un ragazzo serio e umile e mi diede subito grande disponibilità. Dire che è cresciuto tantissimo è quasi banale, è sotto gli occhi di tutti. Una volta arrivati in A è esploso e fece un grandissimo campionato. La scorsa stagione era sulla bocca di tutti e adesso sfruttando le esperienze maturate in Europa con la Juventus e nella nazionale Argentina può puntare veramente a diventare uno dei più forti del mondo. Ma questo già l'avevo intravisto e detto quando ho avuto la fortuna di allenarlo". Perché Beppe Iachini è uno che se ne intende...



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