I gol, la cucina e quella doppietta al Milan. Masucci si racconta: "En...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 09/12/2016 -

I gol, la cucina e quella doppietta al Milan. Masucci si racconta: "Entella, quante analogie col Sassuolo. Pogba? Giocava come se fosse nel cortile di casa"

profile picture
profile picture

Rapido e tecnico, brevilineo. Gaetano Masucci appartiene a quella categoria di giocatori forever young. Di anni invece ne ha 32 ma dà l'impressione di divertirsi a giocare a calcio come fosse ancora un ragazzino. Tipo scherzoso, divertente. Che i compagni dell’Entella indicano come l’anima dello spogliatoio.

Tanto spassoso quanto riservato nella vita di tutti i giorni, con una passione sempre più diffusa tra i calciatori: la cucina. “Fuori dal campo mi dedico a mia moglie ed ai miei due bambini piccoli. Nel tempo libero invece la mia passione è la cucina, mi rilassa. A casa cucino io – ha rivelato in esclusiva per Gianlucadimarzio.com - La mia specialità? I risotti. Chiedete ai miei compagni che ho ospitato, mi hanno fatto tutti i complimenti”.

Dalla cucina al campo, dove invece la specialità è la polivalenza nel reparto d’attacco. Con l’apice della carriera raggiunto nel 2013 al Sassuolo. Lo scenario suggestivo era quello del Trofeo Tim vinto proprio dai neroverdi. Indimenticabile quella sera in cui fu protagonista assoluto grazie ad una doppietta contro il Milan: “Premetto che era calcio di luglio, nemmeno di agosto! – ride – ma fu un’emozione immensa soprattutto per il palcoscenico. Una bella sensazione personale. Ricordo lo strapotere della Juve e mi impressionò Pogba: giocava con una semplicità tale che sembrava quasi si stesse esibendo nel cortile di casa. Aveva uno strapotere incredibile”.

Che avventura, quella al Sassuolo. 10 anni contraddistinti da una scalata incredibile dalla C alla A. Rewind. “Ho ancora tanti amici lì, su tutti Magnanelli. Si merita tutto ciò che ha ottenuto e se l’è sudato sul campo. Anche di Di Francesco ho un bel ricordo: sa far giocare bene come pochi. Durante l’anno con lui in A mi veniva più facile giocare perché lo facevamo ormai a memoria. Invece le qualità di Berardi si vedevano fin da subito, un predestinato che secondo me diventerà un grandissimo”. E nessun rimpianto per non essersi confermato anche in Serie A: “Penso che ognuno nella vita ottenga ciò che si merita. Ho avuto diversi problemi fisici sì, ma sono contento della mia carriera”.

Ora l’Entella se lo gode. Tante le analogie riscontrate tra i biancocelesti e la squadra del presidente Squinzi. Se lo dice lui, c’è da credergli: “Simili per la grandezza della città, per il seguito, per l’ambiente tranquillo e la struttura della società. Arrivare dov’è arrivato il Sassuolo è dura: loro sono una realtà. Ma anche noi siamo ambiziosi e non sappiamo cosa ci riserverà il futuro…. Sicuro di come potrà togliersi diverse soddisfazioni anche in biancoceleste: Lavoriamo bene, la società è forte e ci dà sicurezza. Avevamo già un gruppo solido, quello dello scorso anno, rafforzato con innesti di valore. Di certo abbiamo ampi margini di miglioramento e non ci poniamo obiettivi, sempre dopo aver raggiunto la salvezza. La partita rimandata ad Ascoli ci ha un po’ frenati ma un periodo così ci può stare”.

Ma comunque finirà la stagione per lui l'importante rimarrà sempre "divertirsi giocando a calcio". E se così sarà, potrà ritenersi soddisfatto. Perchè per certi giocatori come Masucci, il calcio rimarrà sempre un divertimento, al di là dell'età.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!