Gheorghe Hagi, attualmente allenatore del Viitorul Costanza, ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui riflette sui motivi della clamorosa esclusione dell’Italia dal Mondiale: “Pensate troppo alla tattica, molto meno alla crescita dei giovani e alle loro qualità. Valorizzate i talenti, date spazio alle loro qualità”.
L’allenatore rumeno crede che Insigne sia un buon giocatore, ma che i top players siano altri: “Prima c’erano Baggio, Del Piero e Totti. Un’altra categoria. Oggi non avete un vero numero 10 e nemmeno un grande 9”. Ad Hagi convince però la scelta di Mancini sulla panchina azzurra, che definisce un gran fantasista. Vorrebbe tornare in Italia un giorno, magari su una panchina di Serie A. Si definisce un allenatore che punta al dominio e al gioco aggressivo: “Come allenatore sono simile al calciatore. Personalità unita a fantasia”.
Sull’allenatore migliore al mondo, Hagi ha pochissimi dubbi: “Mourinho mi piace, ma il top è Guardiola. Amo il suo stile e il modo in cui propone il gioco. Stimo Di Francesco per la grande stagione che ha fatto la Roma”.
Sulle favorite del Mondiali, infine, Hagi svela: “Amo il gioco della Spagna, il loro movimento è avanti, sono capaci di rinnovarsi sempre. La Germania è giovane ma con esperienza, l’Argentina ha campioni, nel Brasile c’è Neymar. Ma attenti a Francia e Inghilterra”.