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Data: 24/04/2018 -

Gyasi, un ghanese in Südtirol: “Dalle battute con Immobile a quell’orecchino. Ora viaggio, ballo e sogno la Serie B”

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Musica, sapori e… jollof rice

Big Papa per gli amici, Ima per i compagni. Intrecci di soprannomi in una vita con la testa sulle spalle alla ricerca di un sogno stupendo. Il giorno della firma del contratto granata allo Stadio Olimpico Ima si fece riaccompagnare di corsa a Venaria per l’allenamento. Poi giù dall’auto e via a raggiungere i compagni scusandosi per il ritardo. That’s Gyasi, un vero innamorato del pallone: “Gioco col sorriso imitando Ronalidnho, il mio idolo da sempre. Tra gli africani invece il mio preferito è Drogba”. Da Palermo a Bolzano, passando per il Ghana e Torino: “Ho provato diversi sapori e tradizioni culinarie, ma il mio piatto preferito resta il jollof rice: si tratta di riso cotto in brodo di carne e arricchito con verdure, pomodoro, cipolle, pollo o polpette. Una bontà”.

Calcio e famiglia. Nella foto qui sopra Ima sorride con la sua sorellina, “la amo tantissimo. Anche col mio migliore amico ho un rapporto straordinario, un vero e proprio punto di riferimento nella mia vita”. Dal mare alla quiete limpida e luccicante delle vallate che proteggono la squadra: “Qui si sta bene, ma lo ammetto: ogni tanto il freddo mi dà fastidio, ma c’è talmente tanto calore e voglia di non fermarsi che tutto si trasforma in magia”. Attimi di vita. Quotidianità: “Vivo in un bellissimo appartamento con Andrea D’Egidio, uno dei portieri della squadra, ma è lui quello che si mette ai fornelli e fa la spesa”. Il tutto in un presente sull’onda dell’entusiasmo, “e se arrivo a 10 assist Costantino mi offrirà una cena”. Già, Ima + Costantino, la coppia plasmata da Paolo Zanetti e resa perfetta nell’intesa. Sono otto gli assist fin qui di Gyasi, “ora sto lavorando tanto per diventare più cattivo sotto porta, per indole amo partire dall’esterno e servire i compagni, adesso l’obiettivo è trovare più volte il gol”. Proprio come contro la Feralpisalò, “è stata una partita pazzesca, un colpo di scena dietro l’altro, ma alla fine siamo riusciti a vincere 3-2 e scrivere un grande capitolo della nostra stagione”. Allenamenti, costanza e riposo: “Per rilassarmi ballo e gioco alla PlayStation, ma non chiedetemi di Fantacalcio, non fa per me”. Anche se Ima il fattore bonus ce lo ha dentro, dagli otto assist ai 4 gol stagionali, magari prendendo spunto da… Immobile: “Quando al Torino salivo in prima squadra Ciro mi dava consigli e mi faceva divertire”. Punti di riferimento e modelli da seguire: “Nel 2016 alla Carrarese mi feci male da solo in allenamento rompendomi il quinto metatarso, così tornai in Piemonte per le cure, e con me a fare riabilitazione c’era Immobile: ci confortavamo a vicenda, tra scherzi e battute”. Volti da Serie A, persone schiette e genuine, “come Ivan Juric, il quale mi allenò nel 2014 a Mantova. Un allenatore preparato e che non le manda di certo a dire, anche lui mi ha aiutato molto”. Nel mezzo l’esperienze a Pisa e alla Pistoiese, fino alla Spezia, la proprietaria del cartellino e ponte per il futuro: “Ora però vedo solo Südtirol, stiamo vivendo un sogno”.

Merito anche di Alessandro Benini, l’agente di Ima e suo punto di riferimento: “Un numero uno. Un mito. Gli devo tanto, mi ricorda sempre tutti i sacrifici che ho fatto e mi sprona ad andare oltre il limite”.‘Work hard in silence’, già: “Ora devo pensare solo a finire la stagione al meglio. Poi vedremo. Di sicuro farò una bella vacanza, viaggiare è stupendo e sono sempre alla ricerca di nuove culture e tradizioni”. E adesso mappa in mano e... stop: fermata Südtirol, semplicemente la nuova casa di Emmanuel Gyasi.

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