Prosegue senza sosta il conflitto tra Armenia e Azerbaijan in Nagorno-Karabakh. Le bombe, che da una settimana continuano a mietere vittime tra i civili della regione caucasica, non si sono fermate neanche nell’ultima notte. Una nuova escalation di violenza che ha riacceso la tensione tra le due ex repubbliche sovietiche, dopo che tra il 1992 e il 1994 una sanguinosa guerra per il controllo di questo territorio ha causato circa 30mila morti.
Le decisioni della Uefa
Un conflitto che continua ad avere ripercussioni anche sul mondo dello sport. Pochi giorni fa il capitano Vazradat Haroyan, richiamato al fronte, ha dovuto rinunciare al sogno di trasferirsi in Grecia al Larissa. Nelle scorse ore invece la Uefa ha ufficializzato anche alcune importanti decisioni riguardanti le due Nazionali di calcio.
Innanzitutto è stata annullata l’amichevole dell’Armenia contro l’Albania di Edy Reja, originariamente in programma per oggi pomeriggio a Yerevan. L’organo di governo del calcio europeo ha inoltre deciso di spostare la sede delle due gare di Nations League: l’Armenia giocherà a Tychy, in Polonia, la partita contro la Georgia dell’11 ottobre; mentre l’Azerbaijan il 13 ‘ospiterà’ Cipro a Elbasan, in Albania, anziché a Baku. Entrambe le sfide si giocheranno a porte chiuse.
L’appello di Mkhitaryan
Tutti gli inviti internazionali al cessate il fuoco e a trovare una soluzione pacifica sono caduti al momento nel vuoto. Comprese quello del calciatore della Roma Henrikh Mkhitaryan, che ieri sera ha scritto una lettera indirizzata ai principali leader politici del mondo: Vladimir Putin, Donald Trump e Emmanuel Macron.
“Sono un atleta professionista che rappresenta orgogliosamente in tutto il mondo l'Armenia, e oggi scrivo questa lettera con grandissime preoccupazioni. Mentre il mondo è testimone di una tragica guerra senza precedenti in Nagorno Karabakh, permettetemi di dar voce alla profonda preoccupazione che il mio Paese si trovi in grande pericolo", ha esordito il giallorosso chiedendo “di fare tutto quanto è in vostro potere per interrompere questa tragedia e riportare le parti a negoziazioni pacifiche". Al momento tuttavia neanche l’appello dell’Unione Europea alla fine delle ostilità sembra aver sortito qualche effetto.