Stretta di mano, consegna del consueto riconoscimento per il traguardo ottenuto e solite dichiarazioni di rito: prima delle cose formali, termine ormai divenuto virale nel mondo Milan, tocca però premere il tasto rewind. E più di una volta, nonostante vada ammesso che per ripercorrere il triennio che ha portato Gigio Donnarumma a guadagnarsi la palma di portiere potenzialmente più forte al mondo non possano bastare né un nastro, né qualche riga: per oggi, giorno della centesima presenza in rossonero, può risultare tuttavia sufficiente analizzare i 90’ giocati al “Franchi” per confermare un voto inequivocabilmente perfetto per l’occasione, nella miglior prestazione stagionale offerta.
100…Con lode: se la maturità scolastica attende ancora, quella sportiva è invece senza precedenti. Il gol di Calhanoglu a rendere molto meno amara una giornata speciale, per un incastro perfetto in un contesto in cui la normalità, per Gigio, va immortalata in tre interventi decisivi per portare a casa un pari importante: uscita su Simeone, riflesso su Gil Dias e perfetta estensione a palmo aperto sul destro da fuori di Badelj. Repertorio completo messo interamente in mostra di fronte alla commissione Serie A in un mezzogiorno in cui il Milan, in questa stagione, sinora aveva raccolto solo delusioni: punto pesante per morale e per stanchezza accumulata, dopo il derby vinto in Coppa Italia, parando critiche via via cresciute enormemente nelle ultime settimane.
Da un Donnarumma all’altro, insomma, in una settimana quasi perfetta: Antonio protagonista inatteso contro l’Inter e Gigio restando semplicemente se stesso, pur diventando il più giovane milanista della storia a centrare le 100 presenze con il Milan, superando gente come Maldini e Rivera. Roba da accantonare, almeno per un attimo, quel mare di voci, striscioni e cori così inimmaginabili all’inizio di un’avventura pazzesca, partita improvvisamente il 25 ottobre del 2015 contro il Sassuolo e proseguita in un crescendo di rendimento impressionante: da 0 a 100 (presenze) in tre anni volati in un istante, tra l’amore di una tifoseria divisa per le voci sul suo futuro ma quantomai unita di fronte ad una mera constatazione. Godendosi, per quanto più tempo possibile, uno studente ormai sempre più formato e da 100 e Lode, attendendo nuove giornate come queste. Da vivere, nella speranza dei più e del calcio italiano, con la maglia del Milan addosso.