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Data: 14/04/2019 -

#derbydellalanterna, l'attesa è quasi finita. Tra numeri, esordi e ricordi: la lunga vigilia (insonne) di Genoa-Sampdoria

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Da levante a ponente, passando per il centro di una città pronta a fare festa (a metà) e a regalare l’ennesimo spettacolo. L'attesa è (quasi) finita. Venti ore e mezza, qualche minuto in meno. Poi le luci del Ferraris si accenderanno sulla partita più importante dell'anno, quella che può valere un'intera stagione: Sampdoria-Genoa: “Gara impronosticabile, - il Giampaolo pensiero da Bogliasco - perché in palio non ci sono soltanto punti importanti ma anche tante emozioni. Poi la corsa all’Europa è ancora lì: il piatto domani è ricco, il derby e i tre punti per stare aggrappati a quell'obiettivo. A cosa rinuncerei in cambio di una vittoria? Sono disposto a pagare qualsiasi cosa (sorride ndr), il derby non ha prezzo".

“Quello della Lanterna per me è il derby d’Italia, la partita che tutti vorrebbero giocare: - la risposta di Prandelli da Pegli - felice di poter provare queste emozioni, viviamo per questo e siamo pronti. La Sampdoria è una grandissima squadra, noi non dovremo pensare alla classifica ma alla gara. Giampaolo? Lo ritrovo dopo dieci anni, è un maestro di calcio, felice di riabbracciarlo, poi per novanta minuti saremo avversari. Potessi gli toglierei Quagliarella, è la dimostrazione che col lavoro le qualità non le perdi. La squadra come arriva alla partita? È una settimana particolare, abbiamo cercato di mantenere sempre il nostro modo di fare, ma la testa è stata lì e tutti sono pronti per questo". Per giocare una partita che, da una parte e dall’altra, può far fare passi importanti verso i rispettivi obiettivi: l’Europa per la Sampdoria di Giampaolo, imbattuto nei cinque derby vissuti sulla panchina del Doria, per Prandelli. La salvezza che si avvicinerebbe di tre punti per il Genoa di Prandelli, all’esordio assoluto nel derby della lanterna.

Questione di numeri, ma non solo. Perché a scendere in campo domani all'ombra della Lanterna sarà anche e soprattutto il cuore degli oltre trentamila tifosi pronti a spingere Marassi verso il (quasi) tutto esaurito, regalando lo spettacolo al quale Genova ha ormai abituato. Quello dei tifosi di Genoa e Sampdoria. Quegli stessi tifosi che in questi minuti stanno cercando (invano) di chiudere occhio, svegliarsi il più tardi possibile e ridurre così al minimo l'attesa che li separa dal fischio d'inizio. Tra pronostici, cabale e gli immancabili sfottò: la parte più bella di una sfida lunga oltre settant'anni. Come finirà? Impossibile dirlo per Marco Giampaolo: “Altri derby tra Genoa e Sampdoria nel mio futuro? Spero di sì, nel calcio non si può mai dire nulla". “Testa solo alla partita di domani, indipendentemente da chi scenderà in campo” chiude Prandelli. E allora? Tutti a nanna (per chi ci riesce), e domani parola al campo. Quello del Ferraris, che accenderà le sue luci sull'ennesimo Derby della Lanterna. Che a pensarci bene quasi quasi è meglio aspettare per dormire, e godersela ancora un po' quest'attesa: che è vero toglie il sonno, ma emoziona e regala sensazioni che solo chi è cresciuto a pesto e focaccia può capire. Buona notte (insonne) allora, e buon derby. 



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