All’andata come al ritorno, é stato un Cornelius show quello in scena nella notte del ritorno al calcio giocato del Ferraris: tripletta al Tardini davanti ai propri tifosi, stesso numero di gol un girone dopo nel silenzio di un Marassi a porte chiuse a causa del Covid.
Si è capovolto il mondo nel giro di pochi mesi, ma per l’attaccante danese, il tempo sembra essersi fermato. Vede rossoblù e il numero undici si accende: appoggio in rete su assist di Hernani a sbloccare la gara dopo poco meno di venti minuti , splendido controllo di sinistro e palla sotto alle gambe di Perin a mandare le squadre negli spogliatoi sul due a zero all’intervallo.
Nella ripresa, il tocco di testa a incrociare su assist di Laurini per la seconda tripletta italiana dell’attaccante nato a Copenaghen: undicesimo gol stagionale per l’ex Atalanta, da dove è arrivato la scorsa estate, più della metà realizzati al Grifone. Vittima preferita del numero undici del Parma, bestia nera per Criscito e compagni.
Cornelius da record
Sei gol in centosettantanove minuti, al Tardini il danese era partito dalla panchina subentrando ad Inglese infortunato, tre all’andata e altrettanti al ritorno: tutti segnati alla stessa squadra, impresa difficile anche solo da essere pensata, figuriamoci realizzata. Mission sulla carta quasi impossibile, non per Andreas Cornelius, ed altri due giocatori capaci di portarsi due volte nella stessa stagione il pallone a casa contro lo stesso avversario.
Per ripescare l’ultimo a riuscirci non bisogna andare nemmeno poi così lontano: stagione 2007-2008, a stendere l'Udinese è Marco Borriello. Anche in quell’occasione sul campo le maglie rossoblù del Grifone, sulle spalle però dell’attaccante napoletano protagonista di giornata. Nastro che si riavvolge ancora, campionato 1957-1959: é Roland Hamrin, svedese del Padova, il primo in assoluto a realizzare una tripletta tra andata e ritorno allo stesso club. Quale? Ancora il Genoa, in campo in tutti e tre i casi. In due di questi sfortunato coprotagonista di giornata, l’ultimo oggi: dove ad illuminare la notte del Ferraris ci hanno penso le stelle formato Europa del Parma.
Euro Parma
Quella luminosissima di Andreas Cornelius, ma non solo. Perché coprotagonisti di giornata sono stati senza dubbio anche Luigi Sepe e Dejan Kulusevski: é la mezz’ora del primo tempo quando su tiro di Sturaro dal limite Iacoponi tocca il pallone in area con la mano. Pochi dubbi, arbitro che indica il dischetto sul quale va Mimmo Criscito: uno che dagli undici metri sbaglia pochissimo, sette sugli otto calciati i centri in stagione.
Ma Genoa-Parma è stata anche e soprattutto storia di deja-vù: e allora ecco che per la seconda volta in tre giorni, a rimediare all’ingenuità di Iacoponi ci ha pensato Luigi Sepe. Dopo quella sul tiro a incrociare di Belotti a Torino, altra deviazione decisiva per il numero uno, anche sulla conclusione angolatissima del capitano del Genoa: palla che colpisce il palo e Parma che mantiene il vantaggio per poi dilagare.
Nel mezzo, il ritorno al gol maglia del Grifone sulle spalle sempre dal dischetto di Iago Falque, che non riesce però a riaccendere la fiamma rossoblù. Spenta definitivamente dal colpo del ko firmato Kulusevski: sinistro all’angolino sul quale Perin non può arrivare, ciliegina sull’emmesima prestazione da incorniciare dell’attaccante svedese col futuro già tinto di bianconero.
Un gol arrivato tardi: non per le necessità e i bisogni di una Parma assoluto protagonista in campo, ma per l’orario nel quale lo svedese lo ha realizzato. Nessuno, infatti, nella storia della Serie A aveva mai segnato alle 23.30: ci è riuscito per la prima Dejan Kulusevski. E un sogno chiamato Europa, Verona alle spalle e Milan raggiunto. Un sogno tornato di nuovo da cullare.