Nicola, la ricetta per salvare il Genoa: “Umiltà, senso di appartenenza e sacrificio”
Il neo allenatore del Genoa si presenta
Giornata di vigilia quella di oggi in casa Genoa, domani atteso alla ripresa del campionato dall’importante sfida al Ferraris col Sassuolo, ma non solo: perché oggi è anche il giorno della presentazione – anche se dalle parti di Pegli il volto è già più che conosciuto – di Davide Nicola, chiamato 11 anni dopo l’addio da giocatore a sostituire l’altro ex Thiago Motta in panchina. Nicola si presenta in conferenza stampa: “Questo è il quinto giorno dal mio arrivo, impressioni assolutamente positive: ho un grande senso di appartenenza per questo club, per questa piazza, le impressioni sono quelle funzionali a riconoscere un momento delicato che ci deve dare però una spinta incredibile per fare un grande percorso. Cosa è cambiato del mio Genoa da giocatore? L’ambiente e il centro d’allenamento. Ma la passione è la stessa".
Genoa come Crotone?
Quella del Genoa è una missione ancora più difficile rispetto alla salvezza raggiunta con il Crotone? "Sono situazioni diverse, c’era una squadra inesperta che doveva prendere coscienza: questa è una squadra che conosce la categoria, quello che dobbiamo fare è renderci conto della situazione delicata. È un bellissima sfida. Servirà una passione incredibile per il nostro lavoro”. Nicola analizza poi il momento della squadra e la posizione in classifica: "C’è il rischio di non avere la necessaria tranquillità. Il nostro stadio è un contesto straordinario: noi siamo professionisti, non tutti possono giocare o allenare il Genoa. A noi non interessa se i tifosi manifestino che qualcosa non gli piace, sono sicuro che la nostra gente in un modo o in un altro ci starà vicino. Servirà la necessaria umiltà e dedizione al lavoro”.
“Schone? Nessuno è fuori contesto – prosegue Nicola – se non si vuole esserlo: chiaro che se arriva un nuovo allenatore si valuta tutte le richieste che sono state fatte. È un giocatore che ha delle qualità, ma a me interessa la squadra ed è possibile che giochi chiunque a seconda della partita. Chi ci sarà non importa, importante che si farà quello che vogliamo. Da oggi per me è importante parlare di valore, di gruppo e di squadra: io credo che non si possa fare un qualsiasi lavoro senza passione, senso di appartenenza e sacrificio. Sono concentrato sul mio ruolo: ad oggi ci sono io, ed era quello che volevo, non potete immaginare quanto sia motivati di guidare questo club. Dobbiamo integrare tutti il più velocemente possibile, poi verranno fatte delle scelte. Ho tanta voglia di giocare la gara di domani e sono di curioso di capire cosa farà la mia squadra dopo questi cinque giorni. Perin e Radu? Abbiamo due grandi portieri ma non giro tanto intorno alle cose. Domani farò le mie valutazioni, le comunicherò ai diretti interessati e per me sarà una scelta definitiva”, conclude il neo allenatore del Genoa.