Il carattere non manca, al suo Napoli, capace di reggere l'impeto di una squadra come il Paris Saint-Germain. Ma Carlo Ancelotti resta vigile, anche quando l'avversario è il Genoa, e pretende gli stessi stimoli. "Domani ci attende un'insidia e sarà più complicato trovare le motivazioni giuste: in questo si vedrà la maturità della squadra. La Champions anche se noi abbiamo le qualità per giocarla al meglio toglie molte energie, perciò l'aspetto fisico sarà un fattore da considerare nelle scelte che farò" ha detto l'allenatore in conferenza stampa.
Ma poi ha precisato: "Non farò alcuna rivoluzione, ma qualche cambio ci sarà. Milik? Spero sia la notte del Napoli e non del singolo. Mertens ha recuperato, si è allenato ed è a totale disposizione". Il dubbio maggiore è relativo alla presenza di Lorenzo Insigne, senza dubbio il miglior giocatore in questo momento della stagione per il Napoli: "Ciò che mi ha veramente sorpreso è la continuità che sta dimostrando. Il cambio di posizione gli ha dato nuovi stimoli e noi stiamo sfruttando questa situazione. La forza di questa squadra però è il gruppo, quell'armonia caratteriale che ci sta permettendo di raggiungere grandi risultati".
L'osservato principale è Piatek, il capocannoniere del campionato italiano. "Ha ottime qualità, è pericoloso quando gioca in area di rigore. È nella dimensione giusta per esprimersi al meglio, considerando anche che è al primo anno in Italia" ha spiegato Ancelotti. Guardando alla classifica, la Juventus è a sei punti. Una distanza importante ma non insuperabile: "I bianconeri sono in fuga, hanno mostrato una continuità impressionante. Noi dobbiamo pensare al nostro campionato, poi vedremo. Ora non penso a vincere a fine stagione, ma vivo giorno dopo giorno: mi sto godendo la serenità di questo ambiente". Infine, un commento sul gesto di Mourinho al termine di Juventus-Manchester United: "Il problema non è quel gesto, che è ironico e ci può stare. Il vero centro della questione è ricevere così tanti insulti per tutta la gara. Non è un problema solo dei tifosi juventini, perché succede in ogni stadio d'Italia. La cultura va cambiata, basta litigare: viviamo lo sport in modo semplice e responsabile".