Un avvio di campionato super e una convocazione in nazionale davvero inattesa. "C'erano più possibilità che vincesse Trump, sicuro". A raccontarlo sulle pagine de La Gazzetta dello Sport è Roberto Gagliardini, centrocampista rivelazione dell'Atalanta: "Per voi c'erano meno possibilità che il Leicester vincesse la Premier League. Per me no. Io ci ho sempre creduto, la Nazionale era il mio obiettivo. Esperienza positiva, anche oltre le previsioni. Ho giocato con persone che tempo fa vedevo solo in “tele”. Lo spogliatoio però è... normale. Insigne e Verratti scherzano, altri sono silenziosi ma va così in tutte le squadre. I leader? Buffon, Bonucci sicuramente. Loro due e De Rossi hanno sicuramente carisma ma in generale capisci perché tutti sono diventati campioni: hanno sempre la parola giusta e gli scherzi diminuiscono quando si avvicina la partita".
L’uomo della settimana è stato Belotti, altro bergamasco. "Abbiamo giocato contro in Primavera: AlbinoLeffe-Atalanta. Non si pensava diventasse così, invece è proprio bravo. Un rompiscatole, attacca tutti, si muove bene, fa gol". L’Under 21 invece sembra l’Atalanta... "Io, Conti e Caldara siamo cresciuti insieme. Caldara è il più serio, il più professionista, preferisce i libri ai videogiochi. Conti è un po’ testa matta ma nel senso buono. A volte si arrabbia, ma poi gli passa. Grassi... che si può dire? Grassi è il più imprevedibile. Insieme però stiamo bene. Se volete difetti, su di me dicono che parlo in fretta e soprattutto mi dimentico tutto. Una volta, da piccoli, io e mio fratello siamo andati al campo ma abbiamo dimenticato la borsa a casa. Tutti e due!".
Su Gasperini: "In allenamento ci distrugge ma va benissimo. Con me ha avuto un gran coraggio. Ricordo un allenamento prima di Atalanta-Napoli, mi ha dato la casacca dei titolari e ho pensato 'Oh, vuoi vedere che...'. Lo ha fatto veramente. Se sono lento? Falso! Me lo dicono ma io non ho mai visto un giocatore di 1.90 veloce. L’importante è velocizzare la giocata. Pirlo non era veloce ma la palla andava. Quando non abbiamo la palla, il mister chiede soprattutto di aggredire e raddoppiare sulle punte. In attacco, semplificando, la prima cosa è verticalizzare per gli attaccanti. Mi sono sempre sentito mezzala, ma con lui gioco bene anche nel centrocampo a due".
Se Gagliardini può diventare il Pogba bianco... "Pogba è il più impressionante che abbia mai visto. Ricordo un duello sulla fascia con Baselli, ha allargato un braccio e Base è volato via. Pogba è fortissimo, troppo più forte, però mi rivedo in lui. Da piccolo ho sempre tifato solo Atalanta. Ricordo un gol su punizione di Marcolini visto dalla tribuna, poi Rustico, Foglio... Sono già carico per la partita di domenica con la Roma: mi aspetto una bolgia. Mio papà è marchigiano, mia mamma siciliana. Però sì, mi sento un bergamasco vero. Si dice che siamo lavoratori e a me in effetti piace arrivare 40 minuti prima all’allenamento o fermarmi dopo in palestra". E poi videogiochi... "Sì, ho anche la mia squadra a Fifa Ultimate Team. Walker, Otamendi, Sakho, Clichy in difesa, Xhaka, Coquelin, Fellaini in mezzo, Sterling, Lukaku, Martia. Il nome della squadra è Gagliari. Con la G, come Gagliardini".