Dieci gol in stagione, cinque assist e il proprio nome per la prima, storica volta nella lista dei convocati di un Simone Inzaghi che il suo talento, negli anni spesi in Primavera, lo ha conosciuto più che bene. Tempo di sbarcare in prima squadra, per Alessandro Rossi: il bomberino della Lazio, infatti, farà parte della trasferta biancoceleste verso lo Juventus Stadium, splendido teatro per la prima emozione nel calcare, anche solo per una sessione di riscaldamento, i terreni di gioco della nostra Serie A.
Ma chi è Rossi? Attaccante classe ’97, maglia numero 9 sulle spalle, non spicca per qualità tecniche o atletiche particolarmente sviluppate. Non parliamo di un giocatore che colpisce l’occhio distratto in tribuna o davanti al televisore, che impressiona tutti con il suo talento, ma di un centravanti efficace. Uno di quelli che fa gol in ogni situazione, che sente la porta, dotato di grande cattiveria, determinazione e soprattutto della capacità di leggere le azioni di gioco, di trovarsi in area di rigore sempre nel posto giusto al momento giusto. In alcune movenze e caratteristiche ricorda Giorgio Chinaglia, avendo come riferimento gli attaccanti della storia moderna il pensiero va a Cristiano Lucarelli.
La Lazio l’ha prelevato dal Pianoscarano, una squadra di Viterbo in cui ha dato i primi calci anche Leonardo Bonucci. La sua avventura in maglia biancoceleste è iniziata all’età di tredici anni, partendo dai Giovanissimi regionali. Nel 2011, durante la stagione nei Giovanissimi Nazionali, Rossi riesce anche a guadagnare la maglia della Nazionale essendo convocato in Under 15 per lo stage del Centro Sud. Ha ritrovato la divisa dell’Italia nel maggio del 2013, con l’Under 16 disputando il Torneo dei Gironi. Rossi ha vissuto un netto percorso di crescita, due stagioni fa si è rivelato una risorsa importante per gli Allievi Nazionali che riescono a qualificarsi ai play-off ma si fermano ad un passo dalla final Eight a causa della sconfitta contro il Parma.
Ora, la consacrazione in Primavera, con Coppa Italia e Supercoppa conquistate nella passata stagione, ed un istinto da bomber sempre più forte maturato nell'annata in corso. Pronta a regalare al giovane attaccante biancoceleste la gioia per la prima convocazione in Serie A: maglia numero 46, marchio di fabbrica dell'omonimo Valentino (casualità, o forse no) ed un fiume di emozioni indimenticabili tutte da vivere.