Tenuta da allenamento e un sorriso che nasconde il tormento di un’attesa infinita. Poco più di 24 ore a Frosinone-Foggia, ultima di campionato. Nel centro sportivo di Ferentino, Moreno Longo si prepara alla battaglia più importante della sua carriera. La serie A è lontana 90 minuti e una vittoria. Ha il destino nelle proprie mani e un’emozione tangibile.
“È stata una settimana particolare. L’abbiamo passata con serenità ed entusiasmo. Ci aspetta uno stadio tutto esaurito. Anche loro dovranno spingerci verso questo traguardo”. Saranno più di 16mila. Tutti tifosi giallazzurri, vista la decisione del GOS di vietare la trasferta ai sostenitori del Foggia. Sarà una notte speciale. Dura dormire alla vigilia. “Cercherò di farlo perché dovrò essere lucido e performante per domani sera. Sarebbe il mio secondo grande traguardo, dopo la salvezza col Pro Vercelli dell’anno passato. Anche lì fu un’impresa”.
Questa però avrebbe un sapore diverso. Sarebbe spalancare quell’ultima porta “che lavoriamo per aprire dal 14 luglio”. Dieci mesi di cadute e risalite. Una maratona di 42 partite, sempre in bilico fra sconforto ed entusiasmo. Il Frosinone è dentro lo stadio. Due punti avanti e l’arrivo a un passo. “La squadra dovrà avere non solo il furore agonistico, ma anche serenità e lucidità. Saranno 95 minuti in cui non basteranno cuore e gambe, ma anche tanto cervello”.
Pochi i cambi previsti nella formazione. Con tutta probabilità i ciociari giocheranno col 4-2-3-1 delle ultime tre vittorie. Ariaudo, squalificato e infortunato, potrebbe essere sostituito da Krajnc. “E proveremo a recuperare Maiello. La rifinitura di oggi sarà decisiva”.
L’ultimo ostacolo per il sogno più grande della sua carriera è il Foggia di Stroppa, una squadra “capace di fare 35 punti nel girone di ritorno. Hanno fatto meglio in trasferta che in casa. Dovremo essere bravi a imporre il nostro gioco e ad aggredire la gara, magari evitando la sofferenza degli ultimi 20 minuti di Chiavari”.
Lucido e determinato. Negli occhi, la partita che non arriva mai, nel cuore un percorso iniziato dieci anni fa, con i giovanissimi del Filadelfia Paradiso a Collegno.
“Vado fiero e orgoglioso del mio inizio. Non ho cominciato da un settore professionistico come tanti ex giocatori che hanno scelto questa strada. Ho fatto step importanti e adesso siamo qua”.
“Qua” è un appuntamento col destino, contro una squadra di “famiglia”. Il padre di Moreno, l’uomo che l’ha avviato al calcio a 9 anni, è originario di Cerignola. “È vero, a volte il destino ti presenta coincidenze particolari. Spero che sia una chiusura del cerchio”.
Resta da aprire una porta. Domani tutta Frosinone spingerà per gonfiare quella del Foggia e regalarsi un nuovo viaggio in Paradiso. Tre anni fa, Ciofani e Dionisi lo regalarono per la prima volta, battendo il Crotone nel vecchio Matusa. Con la maglia calabrese, c’era Camillo Ciano. Guardò dalla panchina la festa frusinate. Oggi sogna di essere il protagonista della nuova impresa. Una sua rete a Brescia tre settimane fa ha regalato la svolta. Quel giorno Moreno Longo corse verso di lui ad abbracciarlo. Stessa corsa di Carletto Mazzone, stesso campo, solo gioia personale. Venerdì 18 maggio sogna la stessa scena. L’ultimo passo.