Se il provvedimento cautelare del TAR ha rimesso in discussione il discorso relativo al format della Serie B, le diciannove società rimangono unite e compatte attorno al presidente Balata con l’obiettivo precipuo di tutelare la regolarità di un campionato che sarebbe, altresì, pesantemente messa in discussione arrivati a questo punto della stagione (con otto partite giocate, nove comprese quelle di questo weekend e una classifica già strutturatasi). Una posizione netta, ‘non si può tornare indietro, sarebbe un caos’, ribadita con fermezza nell’assemblea straordinaria di ieri e a parole e a fatti con l’impugnazione del provvedimento del TAR dinanzi al Consiglio di Stato.
Un labirinto normativo, giuridico e processuale che fa passare in secondo piano il calcio giocato a vantaggio di un tourbillon di polemiche e j’accuse che da mesi fagocita il calcio italiano. Il presidente del Perugia nonché consigliere della Lega B, Massimiliano Santopadre, intervenuto ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com ha fatto il punto della situazione, esplicando in maniera analitica la posizione compatta delle diciannove società: “Io vi lascio immaginare da soli lo tsunami che potrebbe crearsi con un mutamento del format arrivati a questo punto della stagione. Non è un discorso di torto o ragione, è un discorso di regolarità verso un campionato i cui presidenti non hanno fatto altro che rispettare le regole, non hanno fatto altro che obbedire a quanto statuito dalla ‘madre’ Federazione. Penso al mio amico Sebastiani presidente del Pescara, attualmente primo in classifica, che dopo otto giornate si vede azzerare tutto e magari poi arriva dodicesimo o quindicesimo. Ma la Federazione si rende conto del danno che creerebbe una cosa del genere? Si rende conto che diventerebbe un campionato anomalo e arrivati alla fine tutti i club impugnerebbero la classifica?”.
Facciamo un passo indietro, torniamo allo scorso 13 agosto. Torniamo all’atto della FIGC in base al quale viene modificato il format della Serie B e portato a 19 squadre… “Il giorno 13 agosto la Federazione ci comunica che non ci sono i ripescaggi, i quali in ogni caso rappresentano un’opportunità e non un diritto. Noi non abbiamo fatto altro che attenerci alle regole, non abbiamo fatto altro che rispettare quanto ci è stato detto di fare. Abbiamo cominciato il campionato, abbiamo ottemperato agli ordini della FIGC che ci ha detto di partire con il campionato a 19. Oggi non va più bene? Oggi è tutto stravolto? Tra battaglie legali, sentenze date su Twitter, altre su Facebook, la politica che entra nel pallone, ne abbiamo viste di tutti i colori. Ci hanno attaccato, ci hanno sbeffeggiato, ci dicono che ci siamo venduti per 600.000 euro, a me sono arrivati auguri di morte su Facebook, ma per cosa? Per aver rispettato le regole? Per esserci attenuti al dettato della Federazione? Mi trovo costretto, ogni volta, a sentire le paternali del signor Ghirelli (attuale Segretario della Lega C nonché candidato alla presidenza), il quale ci dice ‘Signori, voi dovete giocare per i bambini’. Signor Ghirelli noi stiamo giocando, siete soltanto voi che non state giocando e continuate a rinviare le partite. Il primo campionato ad essere alterato è proprio il suo. Se domani il Pisa secondo in classifica vedesse togliersi quattordici punti sarebbe regolare?”.
Eppure fino a qualche giorno fa la situazione sembrava abbastanza cristallizzata, poi martedì è arrivato il colpo di scena con il provvedimento del TAR… “Anche qui, con tutto il rispetto che io nutro per la figura del giudice, soltanto adesso dopo sentenze plurime la signora Panzironi ci dice il contrario. E poi non abbiamo ancora visto le comiche finali, perché scoppierà sicuramente una guerra a colpi di denunce penali e ricorsi tra le squadre che chiedono il ripescaggio. E noi che cosa dovremmo fare, interrompere il campionato? Ce lo dicesse la nostra casa, la Federazione che cosa dobbiamo fare. Noi non possiamo fermarci, non possiamo calpestare così la passione e la voglia di calcio dei nostri tifosi e dei nostri bambini che aspettano la partita del Perugia del sabato o della domenica come un giorno di festa. E il signor Ghirelli lo sa bene essendo di queste parti”.
E se domani vi dicessero che il format deve essere a 22 squadre? “Io sarò il primo a fare causa alla Federazione e chiederò 8/9 milioni di risarcimento perché questa è la stima del danno che subirebbe il Perugia. E a cascata tutti gli altri 18 club farebbero la stessa cosa. Io il 13 agosto sapendo che il campionato era a 19, e quindi che maggiore fosse la competitività, ho sospeso 2 milioni. Io se il Perugia arriva a un punto dalla Serie A chiedo 40 milioni alla Federazione, che è la stessa cifra che prenderemmo in Serie A, perché avrebbero alterato loro la regolarità del campionato”.
A conclusione di ciò, Santopadre sottolinea… “Noi siamo tutti uniti al fianco del nostro presidente di Lega, Mauro Balata una persona onesta e perbene. Noi, signori, non stiamo facendo i ribelli né tanto meno stiamo negando qualcosa a qualcuno. Io rispetto moltissimo le squadre che chiedono il ripescaggio, ma non possono sentirsi derubate di un qualcosa che arrivati a questo punto del campionato non può avere più ragione di esistere. Io ho vinto sul campo sia la C2 che la C1 spendendoci anche tanti soldi, auguro a queste società tutto il bene. I campionati vanno vinti sul campo non nelle aule dei tribunali o ricorrendo alla politica. Allora Santopadre Massimiliano che non vanta amicizie importanti tra avvocati e politici, deve essere retrocesso? Noi, Lega B, non abbiamo fatto altro che obbedire a quanto ci è stato detto dalla nostra Federazione. Quella stessa che, oggi, si auto-disconosce. Gravina disconosce quanto ha detto il suo predecessore, secondo voi è una cosa normale?”.