Un sabato pomeriggio mite di fine ottobre e il derby tra Foggia e Lecce che torna in Serie B dopo 21 anni. Un match dal sapore speciale, lo si percepisce tra le strade, ai botteghini, tra i ragazzini che chiacchierano all’uscita da scuola, nei bar mentre si sorseggia tranquillamente un caffè o il tipico borghetti pre-partita.
I gradoni dello Zaccheria si riempiono pian piano e al suo solito posto in Curva Sud c’è zia Maria, o nonna Maria... in realtà è indifferente, ma una cosa è certa: lei è Maria “della Curva Sud”. Un nome tanto comune ma non quanto lei. 71 anni, tifosa rossonera e spirito di una 20enne. A due ore dall’inizio della partita, davanti l’accesso alla Curva Sud incontriamo proprio lei.
Allo stadio ci va da poco, ma il Foggia nel cuore l’ha sempre avuto. In radio o in tv poco contava, sin da piccola ha sempre seguito i colori rossoneri. Sposata con Antonio, foggiano doc, insieme condividono questa passione. Lui allo stadio ci andava sempre, ma con l’avanzare dell’età ha smesso pian piano, senza però mai abbandonare il Foggia. E se per alcuni il tempo che passa può diventare un problema, per la signora Maria non è mai troppo tardi per certe cose. Così, grazie al figlio Roberto, sfrutta una grande occasione e per la prima volta vede il Foggia… allo Zaccheria! Lei che da sempre avrebbe voluto salire quei gradoni, lo fa per la prima volta a 69 anni con una sciarpetta della Curva Sud al collo.
Era Foggia-Catania, 4 aprile del 2016, con i rossoneri alla guida di Roberto De Zerbi. Due squadre in lotta per obiettivi diversi, il Catania, per scongiurare il rischio playout, e il Foggia per continuare nella corsa ai playoff. La signora Maria porta bene e allo Zaccheria il trionfo è rossonero con un Foggia che si posiziona in classifica a -2 dal Lecce, grazie alle reti di Floriano, Iemmello e quell’indimenticabile cucchiaio alla Totti del Capitano Cristian Agnelli. Proprio lui, il preferito di zia Maria e una gioia doppia che porta sempre nel cuore.
Dopo quella vittoria il Foggia trova altri quattro successi e una sola sconfitta: la squadra di De Zerbi è ai play-off. Al Foggia e ai foggiani la Lega Pro inizia a stare davvero stretta, lo si vede in campo e sugli spalti, ma quella finale persa contro il Pisa distrugge ancora una volta il sogno Serie B. Un epilogo amaro per i foggiani, e forse il ricordo più brutto di zia Maria che, impresso nella mente, ha quell’abbraccio con il nipotino a fine partita e le lacrime che riempivano i loro occhi. Un dispiacere colmato alla grande l’anno successivo, quando il Foggia raggiunge la promozione in Serie B con tre giornate di anticipo e le dirette concorrenti lasciate a distanza. Dopo 19 anni di delusioni e fallimenti, con due finali perse in modo incredibile il Foggia scrive la storia, di nuovo. “È stato il giorno più bello della mia vita”, poche parole ma così importanti, e gli occhi di zia Maria si accendono improvvisamente, raccontando quell’indimenticabile 23 aprile 2017.
Gioie e dolori, dolori e gioie... ma da quel Foggia-Catania la troviamo sempre in Curva Sud. Per lei hanno anche realizzato delle magliette personalizzate con su scritto “Zia Maria” e il numero 4 del Capitano. Davanti, in dialetto foggiano, “SemB presend” ovvero, sempre presenti.
Maglietta, sciarpetta, abbonamento alla mano e... un sacchetto misterioso, ecco lo starter pack da stadio di zia Maria. Noi siamo curiosi e il contenuto del sacchetto ce lo mostra con fierezza: all’interno diversi panini e caramelle. Per chi? Ovviamente per i suoi nipotini, sempre presenti con lei in curva. “Quando si gioca a quest’ora, per l’agitazione, noi non pranziamo mai prima. Però i panini ai miei nipotini li faccio sempre”, e Antonio, Francesco e Roberto non possono che essere fieri della nonna! Le caramelle però, spiega Maria, sono anche per altri bambini conosciuti in curva... ed ecco quindi che esce la nonna che è in lei e che ormai adorano tutti!
Così dolce, premurosa e divertente... ma anche coraggiosa e con un pizzico di follia! Proprio come quando, lo scorso 30 settembre, si presentò al “Ciro Vigorito” di Benevento contro il volere del figlio Roberto. Come? Con l’aiuto della figlia e una coppia di amici. Il tempo di cucinare il tradizionale sugo domenicale con la carne e la “braciola” – che non manca mai - e poi preparare le ultime cose prima di partire per Benevento all’insaputa di Roberto. Il risultato? Una chiamata al figlio una volta salita nel settore ospiti e ovviamente lui che non credeva ai suoi occhi.
71 anni ma... a quanto pare le prime volte per zia Maria non finiscono mai! La sua prima trasferta, un altro piccolo sogno realizzato, in attesa del prossimo: “mi piacerebbe tanto andare in trasferta con il pullman organizzato dagli ultras. Mio figlio non è d’accordo nemmeno in questo…”.
Ma, avendo conosciuto la signora Maria, siamo certi che il problema forse è solo per Roberto: con una mamma così prima o poi farà meglio ad arrendersi per poi magari accompagnarla in questa sua prima, e non ultima, esperienza.