Perché i tifosi del Fluminense lanciano borotalco prima delle partite
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Data: 04/11/2023 -

Perché i tifosi del Fluminense lanciano borotalco prima delle partite

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Il motivo per quale i tifosi del Fluminense lanciano borotalco prima delle partite
Il motivo per quale i tifosi del Fluminense lanciano borotalco prima delle partite

Questa sera il Fluminense affronta il Boca Juniors nella finale di Copa Libertadores e al momento dell’ingresso in campo è previsto il lancio di borotalco dagli spalti da parte dei tifosi brasiliani. Una tradizione che accompagna da 109 anni il club carioca nelle partite più importanti della propria storia. E questa sera al Maracaná contro gli Xeneizes non sarà l’eccezione. 

 

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Ma perché la torcida del Flu lancia del borotalco in campo? Ci sono varie versioni a riguardo, ma il motivo va ricercato all’inizio del secolo scorso, quando il calcio era uno sport di élite. Così, nel 1914, un giocatore mulatto di nome Carlos Alberto, appena arrivato dall'America di Rio de Janeiro, decise di spolverarsi il viso di bianco con il "Po-de-Arroz", una sorta di borotalco che gli ha permesso di camuffare il colore della pelle e di poter giocare con la maglia del Fluminense. Ma proprio in una partita contro la sua ex squadra, per il caldo e il sudore, il trucco ha iniziato a colargli sul volto con i suoi ex tifosi che gli gridavano 'Po-de-Arroz, Po-de-Arroz', tradotto in ‘polvere di riso’. 

 

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Invece di prenderla come un'offesa, i tifosi del Flu lo hanno adottato come soprannome e come icona: il tifoso Guilhermino dos Santos Gareca all'inizio di ogni partita, si presentava sempre vestito con una maglietta del Flu e un mantello 'Tricolore' da supereroe, si spalmava di 'Po-de-Arroz' e ricopriva tutta la squadra di borotalco. Lo fece fino al 2002, anno della sua morte e del centenario del club. 

Questa usanza è stata poi proibita dalle leggi brasiliane, perché si trattava di una sostanza tossica utilizzata dai tifosi per scappare dalla Polizia ogni volta che veniva organizzata una rivolta ed è stato vietato l’ingresso allo stadio ai tifosi con borotalco. Nel 2008 questa decisione è stata revocata e si è tornati a vedere quella nuvola che, come se fosse polvere da sparo, ricopre di bianco gli spalti.

 

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La versione del club

Secondo il Fluminense, la nascita di questa tradizione risale al 13 maggio 1914 quando Carlos Alberto giocò per la prima volta contro la sua ex squadra, l'América. Prima di ogni partita Carlos Alberto si spalmava del borotalco sul viso dopo essersi rasato per alleviare le irritazioni della pelle, un'abitudine comune in quell'epoca. E i tifosi dell'América, risentiti per il suo trasferimento, gli gridarono "Po-de-arroz” di riso" in modo dispregiativo. I tifosi del Fluminense hanno trasformato lo sfottò dei tifosi dell'America in un simbolo del club. Inoltre, negli scorsi mesi, il Flu aveva smentito anche le versioni che lo associavano al razzismo: "La firma di Carlos Alberto è avvenuta 26 anni dopo la firma della Legge d'Oro, che ha abolito la schiavitù in Brasile. Tutto ciò è una menzogna che attribuisce del razzismo istituzionale al club. Oggi queste bugie le chiamiamo fake news".



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