Quando arrivò nel 2014 in molti a Firenze storsero il naso. Inizio così così per Tatarusanu, che poi ha saputo conquistare il posto da titolare e il rispetto del Franchi, che adesso si affida con fiducia al metro e novantotto e ai guantoni di Ciprian. La serie A ormai è la sua casa e il portiere della Nazionale rumena è felice della sua esperienza:
"Se ti alleni con i più forti, se giochi contro i più forti, non puoi non crescere se hai voglia di farlo" - si legge nelle pagine di Tuttosport - "E io sono venuto nel calcio italiano per questo. Mi piacerebbe fare la Champions e vincere un trofeo con la Fiorentina e disputare, dopo gli Europei, i prossimi Mondiali con la mia nazionale, sarebbe la prima volta. Andare il più avanti possibile in Europa League, come in Coppa Italia, è uno degli obiettivi. Intanto, battuto il Qarabag, siamo primi nel nostro girone. In campionato, a parte la Juventus che al momento sembra la più forte, senza scordare Napoli e Roma, tra le prime squadre della Serie A c'è sempre anche la nostra. Sperando che sia davvero l'anno delle sorprese".
I viola sono attesi dalla trasferta di Torino: "Quello dei "granata" in particolare è un campo difficile, al di là del gemellaggio anti-Juve fra le tifoserie. Noi comunque andiamo lì per vincere. Il Torino è una squadra di qualità. Belotti è un attaccante bravo, ma non lo scopriamo adesso. Lo teniamo d'occhio già dall'anno scorso. Hart, invece, ha vinto la Premier, quindi non può non essere un portiere bravo ed esperto. Buffon? Di sicuro è tra i primi tre. Per noi portieri ci sono giornate buone e altre meno, gli errori di un portiere poi sono quelli che si notano per primi e pesano di solito di più. L'importante è affrontare tutto con equilibrio e lavorare sempre col massimo dell'impegno. In ogni caso a me piace quello che faccio, è la mia vita".
Tra le gare vinte, alcune hanno lasciato più delle altre un segno nel cuore di Tatarusanu: "In particolare quelle arrivate nei minuti finali. Penso a quelle con l'Inter con rete di Babacar allo scadere e a Verona sul Chievo, sempre con Baba dopo una mia parata decisiva. Ma mi è piaciuta anche la vittoria recente sulla Roma: ha dimostrato la forza della nostra squadra. La parata che sogno? Su un rigore all'ultimo minuto, ovviamente in una sfida decisiva. Fare un gol? No, non è il mio mestiere. E non mi piace sognare cose impossibili".