Da bambino lo chiamavano Speedy o Turbo per la sua velocità di penetrare nelle difese avversarie con quel potente mancino. Soprannomi che non sono rimasti e adesso per tutti è Nico. "Mi ha ricordato le partenze di Mario Kempes" dirà di lui l'allenatore Alfredo Berti, un paragone non esattamente da poco per Nicolas Gonzalez, l'esterno classe 1998 messo nel mirino dalla Fiorentina.
Gonzalez nasce a Belen De Escobar, alle porte di Buenos Aires dove presto si trasferisce per seguire il grande sogno. C'è il River ad aspettarlo in città, ma Nico sceglie di seguire le orme di altre leggende e vestire la maglia dell'Argentinos Junior, casa tra gli altri di Maradona e Riquelme.
Le caratteristiche
180 cm di altezza, nato esterno sinistro, Gonzalez può giocare in qualsiasi posizione nel 4-2-3-1 di Gattuso: con lo Stoccarda, dove si è trasferito nel 2018 per 8,5 milioni di euro, ha giocato da esterno destro, libero di rientrare e scatenare il sinistro, ma anche da punta e falso nueve, ruoli già ricoperti nell'Argentinos sotto la guida di Gabriel Heinze. Un vero e proprio tuttofare offensivo.
Protagonista della promozione dello Stoccarda nel 2020, l'ultima stagione non è stata fortunatissima per l'esterno: solo 17 le partite giocate alla corte di Pellegrino Matarazzo a causa di diversi infortuni che lo hanno frenato, ma non abbastanza da impedirgli di segnare 6 gol.
Messi, Lautaro e... Nico
Nonostante i problemi, Scaloni ci crede e lo convoca in nazionale per le qualificazioni ai mondiali di novembre. Contro il Paraguay Tagliafico indisponibile, la soluzione è presto trovata: spazio a Nico da terzino sinistro, all'esordio con la maglia della nazionale in partite ufficiali, una scelta impopolare per cui il CT argentino venne criticato.
Alla fine, però, la storia gli ha dato ragione: a trovare il gol del definitivo pareggio è proprio Gonzalez, che verrà riproposto anche nella successiva sfida contro il Perù. Risultato? Gol e risultato in cassaforte: 2-0 per l'Argentina. Per i sudamericani è ormai una certezza, titolare mercoledì contro la Colombia al fianco di Messi e Lautaro alle spese di due come Di Maria e Aguero senza farli rimpiangere: è suo l'assist per il momentaneo 2-0 di Paredes.
Non stupisce, insomma, che la Fiorentina abbia messo gli occhi su di lui, Nico, l'alfiere perfetto nello scacchiere del neo allenatore Rino Gattuso.