Due stagioni intense a Firenze. In panchina, però, dal 2015 al 2017. Non in campo, come ha fatto con la maglia della Juventus dal 1994 al 1996. Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa e Champions con i bianconeri. Emozioni fortissime da allenatore della Fiorentina, iniziata addirittura con il sogno Scudetto dopo aver raccolto l'eredità di Montella e finita fra le difficoltà, complice un entusiasmo venuto meno con il passare dei mesi. Ma la parentesi viola di Paulo Sousa si è distinta anche e soprattutto per la consacrazione di Bernardeschi da una parte e la scoperta di Federico Chiesa dall'altra. Sei gol il primo anno per il talento di Carrara, 14 le reti nella seconda stagione con il tecnico portoghese. L'esordio, proprio contro la Juventus, nella prima giornata dello scorso campionato per il giovane figlio d'arte, il tutto ad appena 18 anni: "Oggi partita unica, amore e orgoglio di una città intera e bella come Firenze - ha esordito Paulo Sousa in un breve video trasmesso da Sky Sport - Indimenticabile la nostra vittoria (2 a 1 al Franchi nel gennaio del 2017) dominata in ogni istante di gioco e in ogni zona del campo". Poi l'elogio dell'attuale allenatore del Tianjin Quanjian ai suoi due Federico: "Che bello vedere la crescita di questi due ragazzi. Da una parte Chiesa e la voglia incredibile di lottare su ogni pallone, di dribblare e di segnare, di vincere. Dall'altra la volontà di Bernardeschi di imporre le sue qualità in una grande piazza come la Juventus e di crescere. Forza ragazzi, siete il mio orgoglio. Il grande calcio italiano e mondiale vi aspetta". Parole ricche di affetto, come un padre che commenta con le lacrime agli occhi le gesta dei suoi figli. Sousa e la Fiorentina, due mondi che non si sono lasciati bene. Ma questi due talenti lo ringrazieranno per sempre.
Data: 09/02/2018 -