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Data: 24/12/2016 -

Fiorentina, Antognoni: "E' come riconquistare l'amore della mia vita. Obiettivo? Speriamo una coppa"

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Fiorentina, ritorno al passato. Giancarlo Antognoni torna a casa, nella 'viola', che dopo Pantaleo Corvino riabbraccia un altro dirigente storico. I quindici anni a Firenze da calciatore, poi, parlando da sé:

"Sapete cosa mi dicono al bar, per strada, quando vado al ristorante? Mi dicono: 'Giancarlo, bentornato in famiglia' " - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Per me è come riconquistare l’amore della mia vita. Non è stato facile in questi anni. Cosa provereste incontrando ogni giorno la donna che ti ha fatto battere il cuore senza poterci stare insieme?". In viola c'è il suo possibile erede, Bernardeschi: "Il gol che ha segnato contro il Napoli mi ha ricordato quello che realizzai io con la maglia della Nazionale contro la Grecia, nel dicembre del 1980. Uno strappo in verticale e una fucilata da fuori. Di diverso c’è solo il piede. Lui è tutto sinistro, io “picchiavo” con il destro. Federico è un dieci e mezzo. Ha la potenza e la precisione di tiro di Robben. Ma può funzionare anche da trequartista, partendo da una posizione più centrale. E’ stato bello vederlo con la fascia di capitano contro la Lazio. Un altro grande numero 10 nella storia della Fiorentina. Federico e Chiesa sono stati fantastici contro il Napoli".

Federico Chiesa è un altro "gioiello" dei viola: "Mi ricorda un po’ Causio. Potenza, dribbling, piedi delicati. Ed è giovanissimo. Sousa è stato bravo a scoprirlo e a dargli spazio. Non tutti gli allenatori hanno questo coraggio. Un altro tecnico che in questo senso merita un bel dieci in pagella è Mihajlovic". Si parla anche di Donnarumma: "L’erede di Buffon. Un mostro tra i pali. Ma Sinisa ha anche spinto il Milan a investire tanti soldi su Romagnoli. Quanto manca alla Roma del mio amico Spalletti uno come Romagnoli. Romagnoli e Rugani possono ripetere le imprese di Nesta e Cannavaro. Rugani fa anche dei gol. Allegri è stato bravo a farlo crescere, a incattivirlo al punto giusto. Ricordo che a Empoli disputò tutto un campionato senza prendere un cartellino giallo. Quando vuoi vincere la Champions o uno scudetto qualche fallo cattivello lo devi fare. E dietro a questi due fenomeni c’è Caldara. Tanta roba. La Juve lo ha già preso vero? Un gran colpo".

Belotti? Ha stupito Antognoni: "Non credevo diventasse così bravo. E’ come il mio amico Ciccio Graziani. Ha il fuoco dentro. E consentitemi di spendere due parole su Lapadula che sta vivendo una favola che mi ricorda quella di Totò Schillaci. Tornando ai più giovani aspetto l’esplosione di Berardi. Ha colpi da fenomeno. Alla Baggio, per capirci. Il Sassuolo non me ne voglia, ma Berardi a giugno deve andare a sfidare il mondo accettando l’offerta di un grande club". Perché la Fiorentina? "Mi ha conquistato la passione di Andrea Della Valle. Lui è veramente un tifoso. Fin dal nostro primo incontro mi ha fatto sentire uno di famiglia. Sono pronto a dare una mano, ma nessuno mi chieda miracoli. Penso che la Fiorentina abbia tutto per vincere una Coppa. E con il nuovo stadio e la Cittadella ci sarà la possibilità di fare un salto di qualità. Ne sono convinti sia Andrea Della Valle sia il presidente operativo Cognigni".

Obiettivo dei viola? "Il sesto posto. E andare più avanti possibile in Coppa Italia e in Europa League. Sarebbe bello anche vincere qualcosa con la Primavera. Scudetto? Non scopro certo io la forza della Juve, ma attenti alla Roma. Ha ancora grandi margini di crescita. E mi piace il lavoro di Sarri. Lui è venuto dal basso e non ha perso la sua semplicità. Giovedì sera, a fine gara, si è fermato nel tunnel del Franchi per salutare il ragazzino Chiesa. Veramente un bel gesto. Obiettivi personali? Ho sfiorato lo scudetto da calciatore, forse lo potevo vincere da dirigente se Batistuta non si fosse infortunato nel momento chiave del torneo. Ora riparto con grande entusiasmo, ma non parliamo di scudetto. Sarebbe già bellissimo vincere una Coppa. Sarebbe il primo titolo della gestione Della Valle".



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