Napoli-Juventus, gara speciale per Ciro Ferrara. Dieci anni di azzurro, undici di bianconero, due scudetti e una Coppa Uefa a Napoli e 5 a Torino più una Coppa dei Campioni e un'Intercontinentale. Domenica, alle 20 e 45, l'ex difensore della Nazionale sarà incollato alla tv: "Con la differenza che non dovrò puntare la sveglia alle 3.30 del mattino, come facevo in Cina" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "Wuhan Zall? Roba che manco Zamparini avrebbe fatto. Sia detto con il massimo rispetto per Zamparini, s’intende. Non ce l’ho con i miei ex datori di lavoro, però, in corpo continuo ad avere il sapore amaro di un lavoro incompiuto, di un’opera lasciata nemmeno a metà. E non per colpa mia. Ma non si finisce mai d’imparare, vero?".
Per Ciro l'accoglienza da ex fu bellissima: "E, alla stessa maniera, i napoletani applaudirono Lippi, assieme al quale ero andato alla Juve. Per alcuni anni, il copione è rimasto sempre lo stesso. Poi, qualcosa è cambiato. Forse perché, per motivi anagrafici, i tifosi più giovani mi ricordano solo come giocatore bianconero e non come il terzino che vinse lo scudetto con Maradona. A Napoli, si sa, la rivalità con la Juve è qualcosa che storicamente travalica l’ambito squisitamente sportivo. Sino a quando non arrivò Maradona, una vittoria sui bianconeri valeva un’intera stagione. Con Diego, i napoletani hanno capito quanto fosse finito il tempo di accontentarsi".
Di genere diverso sarà l'accoglienza per Higuain: "Presumo un’accoglienza variegata: lo fischieranno in molti e l’argentino è il primo a saperlo, avendolo messo in conto sin da quando ha deciso di passare alla Juve. Ma, in molti, ostenteranno indifferenza. I napoletani sono un popolo dotato di ironia, sempre un sintomo d’intelligenza. Ecco, io spero proprio che, al di là dei prevedibili fischi, trovi spazio anche lo sfottò arguto, sottile, corrosivo. E, soprattutto, mi auguro prevalgano il rispetto e l’educazione. La doppia sfida con il Real Madrid, i diecimila napoletani al Bernabeu e il San Paolo ricolmo di passione ed entusiasmo al ritorno, hanno nobilitato l’immagine della città, della squadra, della città. La doppia sfida con la Juve nell’arco di 72 ore rappresenta una doppia occasione per rafforzare quell’immagine".
Higuain c'è abituato... "Non conosco personalmente Higuain, ma so per certo che un fuoriclasse del suo calibro non si lasci né spaventare né intimidire da un ambiente ostile. Anzi. In fondo, al Napoli ha già segnato con la maglia della Juve. E’ vero, si giocava allo Stadium e non al San Paolo, ma l’esperienza mi dice che partite così importanti e così delicate come le due in arrivo esaltino i campioni autentici. E Higuain lo è. I fischi potrebbero essere un propellente formidabile". Rivalità Juve-Napoli: "Perché la Juve è la squadra più scudettata d’Italia, perché in questi ultimi sei campionati ha continuato a vincere, perché chi vince suscita antipatia fra i tifosi delle altre squadre, perché la Juve è sempre difficile da battere e potrei continuare a lungo. Personalmente, sono convinto che la Juve rivincerà lo scudetto, qualunque cosa accada al San Paolo, e resterà la squadra da battere per diversi anni a venire".
Cosa deve fare il Napoli per battere la Juventus? "Adesso il Napoli deve fare ciò che ha sempre fatto da quando lo guida Sarri. Il gioco del Napoli mi piace, quei 68 gol segnati in 29 partite non sono frutto del caso, ma il frutto di un impianto tattico di prim’ordine. Per questo ho detto che il risultato di domenica sera è apertissimo. E da napoletano, ex giocatore del Napoli ed ex giocatore della Juve, sa qual è il motivo di sollievo? Che non dovrò giocarla".