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Data: 27/04/2016 -

Famiglia Ballardini, missione salvezza. Elia: "Papà può fare l'impresa a Palermo e io salvo il Ravenna"

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Papà cerca l'impresa in A con il Palermo. Lui prova a fare lo stesso con il suo Ravenna in serie D. Missione Salvezza in casa Ballardini. E se in Sicilia sono tornati a sperare, in Romagna si aggrappano ai gol e alle giocate di Elia, uno dei pochi questa stagione a segnare al Parma sia all'andata che al ritorno. "E' una squadra fortissima per la categoria" - dichiara Elia Ballardini ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - "Hanno subito pochissimi gol questa stagione. Indubbiamente rimane la soddisfazione di avergli fatto due reti e, a livello di squadra, di avergli segnato quattro gol tra andata e ritorno. Batterli era difficile, noi ci abbiamo provato". Già... è finita 4 a 2 per i gialloblù, dopo che Elia, con la sua rete, aveva riaperto il discorso.

In squadra c'è anche un altro ragazzo con un cognome illustre, Davide Mandorlini, anche lui figlio di un ex calciatore e allenatore nativo di Ravenna, Andrea Mandorlini. Insomma, in rosa non manca il talento e la chiamata della squadra di casa non si poteva rifiutare: "Sono passato dal vincere il campionato in Lega Pro con L'Entella, da protagonista, al campionato di Eccellenza, nel giro di pochi mesi" -prosegue Elia - "C'era un'altra squadra fortemente interessata a me prima di arrivare in Romagna, ma alla fine ho fatto saltare tutto perché il progetto non mi convinceva. Avevo ragione: quel club adesso è fallito. Poi Ravenna è la squadra della mia città, è un club speciale, a cui sono molto legato. E' stato un grande piacere e un grande onore firmare per loro".

Club glorioso, che fino al 2001 militava in serie B e svezzava giocatori come Vieri, Zauli e Schwoch:"Penso che una società e una piazza come questa meriti senz'altro almeno la Lega Pro. E' un club che dovrebbe sempre stare tra i professionisti. E' anche vero che nell'ultimo periodo è fallito tre volte e adesso si è ricominciata una lenta ricostruzione e sono stati compiuti i primi passi della scalata". Elia si sente parte del progetto... ma se arrivasse l'offerta irrinunciabile? Nove reti e tanti bei voti in pagella potrebbero richiamare gli appetiti di squadre di categoria superiore: "Ho fatto una buona stagione, sono soddisfatto. Io non guardo mai troppo oltre. L'obiettivo per l'immediato futuro è fare l'ultimo punto e salvare il Ravenna. Poi vedremo, nel calcio non si sa mai. Se arriveranno offerte bisognerà valutare tante cose".

Ancora una volta Ballardini senior si terrà fuori dalle scelte di Elia, come fa d'altronde anche per il piccolo, Erik Ballardini, anche lui calciatore in serie D, nel Ghivizzano: "Devo dire che papà ci ha sempre lasciati liberi di fare le nostre scelte e i nostri percorsi. Io ho fatto le giovanili del Cesena e da lì ho fatto la mia strada, un po' come mio fratello. Consigli? Quando ci vediamo parliamo di altro, mai di calcio, ci sarebbe da impazzire. Papà è una persona molto affettuosa, sensibile, ironica, un ottimo padre, molto distante dall'immagine dura e distaccata che dà di sé in panchina. Ma credo che sia normale, si tratta di ruoli diversi, quello di padre e dell'allenatore".

Elia, perché nella tua scheda c'è scritto "nato a Stoccolma" ? E' un errore? "No no (ride). E' vero. Mamma è svedese per cui io e l'altro fratello maggiore siamo nati in Svezia, il più piccolo in Italia". Curiosità personale. Potresti descriverti? "Non è mai bello parlare di se stessi, ma se proprio devo... Sono un centrocampista che fa del dinamismo e della fisicità i suoi punti di forza Mi piace giocare negli spazi e inserirmi in zona gol quando possibile. Sono dotato di una discreta tecnica. Ovviamente non si smette mai di migliorare, e io non faccio eccezione. Fuori dal campo sono un ragazzo tranquillo, con un carattere equilibrato. Mi piace fare una vita regolare. Divertimento sì, ma niente eccessi".

Il Palermo si è rilanciato, battendo a domicilio il Frosinone. Riuscirà papà in questa ennesima impresa? "Non è nuovo a questi exploit. Penso alla salvezza che raggiunse a Cagliari, fermi a 10 punti nel girone d'andata. Fece 32 punti nel girone di ritorno, scrivendo una pagina importante non solo del club sardo, ma della serie A in generale. A Frosinone sono arrivati tre punti fondamentali, che permettono al Palermo di rimanere in scia al Carpi. Una cosa è certa, mio padre non mollerà un centimetro e farà di tutto per salvare i rosanero. Se poi gli emiliani saranno stati più bravi, gli faremo tutti i complimenti".

Carriera poco fortunata fino ad ora. Difficilmente ha avuto il privilegio di guidare una squadra già dal ritiro: "Ha fatto grandi risultati anche a Palermo, nel 2008, dove, da subentrato, centrò il settimo posto. Con la Lazio riuscì a strappare la Supercoppa Italiana all'Inter di Mourinho, quella del 'triplete'. Insomma, a dispetto di quello che si dice, ha ottenuto molti risultati importanti. E' vero, non gli viene mai dato il giusto merito e l'opportunità di intraprendere un progetto dall'inizio". Sogni? Nessun volo pindarico, ma la voglia di risalire "step by step": "Quello di migliorarsi, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione. Mi piacerebbe giocare in club di livello sempre superiore, sia per categoria che per blasone. Serie A? Mah... a chi non piacerebbe. Però, come detto, sono uno a cui non piace andare troppo in là con gli obiettivi. Passo dopo passo, vedremo dove potrò arrivare".



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