Due gol in quattro minuti e Falcinelli si prende la scena su Icardi. Proprio lui che di Icardi poteva essere un compagno di squadra, visto che da ragazzino, in maglia nerazzurra, ha vinto un campionato Allievi nazionali. I compagni dell'epoca? Destro, Santon, Obi, Caldirola e Fossati, per esempio. Tra Diego e l'Inter le strade si sono separate. Oggi l'attaccante è apprezzato da Ausilio ma per adesso si concentra solo sul Crotone.
E il ruolo di avversario, in questa 31º giornata, l'ha interpretato a perfezione. Prima al 18’, quando un fallo di Medel in area, non lascia dubbi a Guida. Calcio di rigore. Diego si sistema il pallone e con la freddezza dei campioni gela Handanovic. Poi al 22', Murillo non tiene sulla fascia e Diego ne approfitta: tocco morbido e infila il 2-0. Finisce 2-1 e al fischio finale, lo Scida esplode di gioia, come il 30 di ottobre, quando col Chievo arrivò la prima vittoria della squadra di Nicola. Sempre Falcinelli, che segna coi piedi ma gioca con il cuore, anche a ridosso di quei giorni in cui le scosse di terremoto avevano squartato il centro Italia e la sua Umbria. Un gol in quella partita e dedica alla sua gente.
Oggi la quarta vittoria in casa su cinque totali, contro l'Inter, in piena lotta salvezza e con qualche speranza in più, anche grazie ai suoi 11 gol. Perché dopo i tre punti in trasferta a Verona della settimana scorsa, l’Empoli si era fatto più vicino. Oggi contro la squadra di Pioli, sapeva(no) che sarebbe servita un’impresa, di cuore e sacrificio. E lui di queste qualità ne ha abbastanza per sé e compagni. Approccio alla gara perfetto, corsa e tenuta per 97 minuti di gioco.
Il merito è sì della squadra, del lavoro dell’allenatore e del sostegno dei tifosi. Ma su tutti è lui, con la maglia numero 11, che oggi ha segnato una doppietta che significa vittoria e un sogno che si chiama Serie A, adesso sempre più realizzabile. "Partita perfetta, nonostante fosse proibitiva perché l'Inter ha grandissimi campioni. Ci mancano sei finali, vogliamo continuare a sognare e siamo sulla buona strada. Con questa cattiveria possiamo far male a chiunque su questo campo, e di questo siamo contenti. Stiamo costruendo qualcosa di straordinario, dobbiamo continuare e ci toglieremo grandi soddisfazioni”: così ha parlato ai microfoni di Sky nel post partita. Un’iniezione di fiducia ad ambiente e compagni e parole di stima per gli avversari una volta compagni. In fondo non conta dove giochi, conta il cuore che ci metti. E lui, a Crotone, dove gioca in prestito dal Sassuolo, sembra esserci da anni, con la passione del tifoso e la voglia di essere il più temuto degli "Squali" .
Gli avevamo chiesto cosa significasse vestire una maglia di cui non sembrava entusiasta in estate. Ci aveva risposto così: “Non è che non fossi convinto. Ci ho pensato tanto perché c’erano altre società che mi volevano. Alla fine ho scelto Crotone per la mia crescita e da quando sono qui non mi sono mai pentito”. E si vede che non si è pentito, anzi. Si è preso, a cuore, la causa, la maglia, i tifosi e le speranze di tutti, perché, come spiega il suo procuratore e amico, Patrick Bastianelli: “Dalla Pontevecchio all’Inter, dalla Juve Stabia al Perugia, dal Foligno al Lanciano, ha sempre dato il 100%. E gli ripetevo continuamente che prima o poi sarebbe arrivato in Serie A perché le sue qualità e il suo spirito di sacrificio sono cosa rara da trovare”. In Serie A ci è arrivato eccome. E’ arrivato al Crotone e oggi è arrivato anche a Ventura, che l’ha appena convocato per lo Stage della Nazionale di domani. Perché quando il cuore batte forte, anche l’Italia vince.