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Data: 15/10/2018 -

Capello: "Nazionale promossa. La Juve non ha rivali, il Milan mi piace molto"

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Il successo della Nazionale Italiana contro la Polonia per 1-0 e l'ottima prestazione degli azzurri, che nella terza partita di Nations League, hanno dominato per tutta la gara, evitando la retrocessione in Lega B, ha convinto anche Fabio Capello, ex ct e allenatore di diversi club, che intervenuto durante la trasmissione Radio anch'io Sport in onda sulle frequenze di Radio 1 ha parlato così: "E' stata una buona partita, ma si era già visto qualcosa di positivo contro l'Ucraina. La conferma della squadra ha dato fiducia e si sono espressi nel migliore dei modi. La forza come in tutte le squadre è il centrocampo che ha dato vigore".

"Un attaccante di peso forse darà forza maggiore a questa Nazionale. Io credo che l’allenatore conosca i giocatori che ha in panchina e quindi fa una scelta in base alla statura e Ciro Immobile è un centravanti e potrebbe giocare dall’inizio, ma ciò non toglie che la scelta di Mancini sia stata vincente. Barella? E un giocatore che dà cambio di ritmo sia sul piano della quantità che della qualità, mi ricorda un po’ Tardelli nell’aspetto dinamico. Il calcio italiano ormai è fatto di possesso palla ed ormai è nel DNA di tutti i giocatori, la Nazionale è una squadra molto valida e questo modo di giocare ormai è un’abitudine per tutti, ma la cosa importante è riuscire ad arrivare con la palla in area di rigore e questo è il lavoro che dovrà fare Mancini. La Polonia ha dimostrato di essere una squadra un po’ dimessa. La scelta del doppio playmaker va letta in chiave di più sicurezza della difesa ed è un sistema che io ho sempre adottato nelle squadre. I due centrali sono Jorginho e Verratti rafforzati dalla presenza di Barella".

Capello ha poi parlato di Cutrone, l'attaccante classe '98 del Milan e di Kevin Lasagna, attaccante classe '92 dell'Udinese e del loro possibile futuro in azzurro. "A me piace Patrick, è dinamico e va davanti la porta, ciò che un po’ è mancato ieri. Lasagna è interessante, può dare qualcosa in più, ma per ora ha fatto un’apparizione molto breve che non può farti capire lo spessore di un giocatore con la maglia azzurra."

Prima Monza in Serie A o il Milan allo scudetto? "Alla pari, il Milan ha ancora bisogno di qualcosa per arrivare al livello della Juventus- risponde l'ex ct- Gattuso sta dando mentalità alla squadra, coscienza della propria forza e sia Maldini che Leonardo sono parte di questo progetto. Il Monza in tre anni arriverà alla Serie A, conoscendo il presidente Berlusconi, Adriano Galliani e la loro capacità".

Sul calcio italiano e sulla situazione che sta attraversando, Capello ha risposto così: "A livello calcistico e di campo sembra che abbiamo imboccato la strada giusta, a livello di Federazione per fare le cose seriamente aspettiamo coloro che saranno eletti e dunque la volontà di fare riforme e cose concrete. Basta chiacchiere".

Tra i tanti temi affrontati Capello riserva un plauso a Carlo Ancelotti e al lavoro dell'allenatore emiliano al Napoli e allo strapotere della Juventus. "Va dato merito ad Ancelotti, è riuscito a rivoluzionare la testa dei giocatori che ormai sapevano fare solo un compito. Non vedo possibilità però di competere in campionato con la Juventus che ha dato dimostrazione di forza e quasi di superbia e la vedo favorita e vincitrice anche quest’anno. Perché non ho mai allenato il Napoli? Non mi ha mai chiamato, non sono mai stato interpellato dal Napoli".

Sulla Roma con la quale Capello ha vinto uno scudetto da allenatore nella stagione 2000-2001 dice: "Io ho i miei ricordi della Roma come giocatore prima e come allenatore poi, potrei al massimo tornare solo da consulente ma non da dirigente".

Sulle difficoltà della Nazionale tedesca e di Mourinho con il Manchester United, Fabio Capello afferma: "La Germania passa un brutto momento perché Löw si è attaccato alla vecchia guardia, che ormai cammina per il campo e non è più quella dei mondiali in Brasile. Senza grandi giocatori non ci sono sistemi di gioco che tengano, l’allenatore può fare poco. Non bisogna più copiare il modello tedesco, bisogna puntare sui giovani e avere coraggio di metterli in campo. Mourinho non riesce ad ingranare perché ha una buona squadra ma non dei fenomeni. Sono i giocatori che fanno diventare positivo il sistema di gioco di un allenatore".

Manca meno di una settimana al derby di Milano, Inter-Milan si affrontano alle 20.30 a San Siro e sulla sfida tra i due bomber argentini, Capello dice: "Higuain quando calciava in porta aveva una grande capacità di inquadrarla, poi è migliorato molto perché ha imparato a partecipare all’azione e poi è sempre stato un bravissimo ragazzo. Nel derby quale dei due modi di giocare di Icardi e Higuain prevarrà? Io credo che dipenderà molto da coloro che giocheranno vicino ai due centravanti. Suso è difficile da marcare e l’Inter dovrà raddoppiarlo. Icardi e Higuain mi piacciono molto, io sono fan di Mauro è un giocatore che vede, sente il gol come pochi. Invece Higuain si muove molto meglio. Io ho sempre giocato con due punte, il Milan è cresciuto molto ha ottimi giocatori e se la gioca alla pari con l’Inter. I rossoneri hanno dei problemi quando difendono, ma Gattuso è quello giusto per il Milan. Alle volte Rino forse esagera a voler giocare la palla con Donnarumma, ma a me piace molto come giocano il rossoneri".

Tags: Serie A



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