Come finisce una favola? Si sa sempre come iniziano. Basta un ‘C’era una volta’. Il finale però non è sempre da ‘tutti felici e contenti’. O forse sì. Magari in modi diversi. Basta guardare in Inghilterra, prendere una Cenerentola come il Lincoln, squadra di non-League che oggi ha giocato uno storico quarto di finale di FA Cup contro l’Arsenal. All’Emirates. La squadra dei fratelli Cowley ha perso (5-0) ma di questi tempi, neri per i Gunners e Wenger, ad uscire con un sorriso dopo 90 minuti difficili da dimenticare è stata anche questa piccola squadra di dilettanti. L’impresa era stata già arrivare a questo punto della competizione. Impensabile. Che storia.
Arsenal e Lincoln. Così lontani, così vicini. Oggi. Vicini perché era difficile da pensare ad un quarto di finale di FA Cup così. Lontani perché la gara per l’Arsenal era iniziata con un corteo di tifosi che ha protestato contro Wenger e la sua permanenza sulla panchina dei Gunners (dopo la Brexit, adesso si punta alla ‘Wexit’, solo un altro modo per dire 'Wenger out'), mentre per il Lincoln la stessa partita è finita con gli applausi. Quelli che Danny Cowley ha ricevuto (e ricambiato), calorosi, da parte dei suoi tifosi che hanno seguito la squadra a Londra. Per sperare e vivere 90 minuti che non torneranno forse mai più. Perché un po’ ci credevano. Il sogno è finito, sotto i 5 colpi dell’Arsenal. Ma a tutti, dai giocatori (da Matt ‘Big Matt’ Rhead con i suoi 106 chili per 193 centimetri d’altezza, a Nathan Arnold che in campo è un esterno e di professione barbiere) ai tifosi ai fratelli Cowley (che grazie a Football Manager sono arrivati fin qui oggi), resterà il ricordo di un’impresa da raccontare. Che è qualcosa in più di una favola, perché è realtà. Vissuta e chiusa tra gli applausi e con gli occhi lucidi.