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Data: 17/03/2016 -

Europicidio: Italia senza squadre ai quarti in Europa. Non accadeva da 15 anni

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Due giorni dalle idi di marzo e siamo qui a commemorare l’Europicidio delle squadre italiane. Il sorteggio funesto, la partita sbagliata, un turnover estremizzato: carezze autocommiseranti che lasciano il tempo che trovano. La realtà è amara: sono passati 15 anni da quando l’Italia riuscì a portare nessuna squadra ai quarti di finale di una coppa europea. Nel frattempo, alcuni acuti in Champions League – due volte il Milan, uno l’Inter e due finali della Juventus – e poco altro. Picchi spalmati su tre lustri, in cui la costanza è stato un miraggio. Ma la costanza, in Europa, fa rima con il concetto di ranking. L’illusione di riagguantare il terzo posto ai danni dell’Inghilterra si è infranta ben presto con i risultati dei sedicesimi di Europa League: Fiorentina fuori a beneficio proprio del Tottenham, Napoli sconfitto nella doppia sfida con il Villareal, Liverpool e Manchester United avanti, per poi scontrarsi nel derby che condurrà una delle due ai quarti. Per il 2017/2018 l’aggancio è fallito; la Francia che ci insegue è ancora relativamente lontana, ma per quanto? Eppure poco più di un anno fa eravamo lassù ben oltre le idi di marzo: Napoli, Fiorentina e Juventus rispettivamente in semifinale di Europa League e finale di Champions League. Dieci mesi per ribaltare la speranza di avere ritrovato lo smalto anche fuori dai confini. Il preavviso dei preliminari è stato a dir poco lampante: Bayer Leverkusen e Vojvodina retrocedono la Lazio in Europa League e la Sampdoria fuori dall’Europa. E’ quasi paradossale lottare un campionato intero per conquistare un posto nelle coppe europee e poi lasciarlo andare così. Lacune in termini di investimenti, di preparazione. In alternativa, gironi di qualificazione perfetti e poi… lo scontro diretto, spesso fatale. E nuovamente la tiritera: il sorteggio funesto, la partita sbagliata, un turnover estremizzato. Un circolo vizioso, pericoloso per il nostro futuro europeo. Nell’anniversario dell’Unità d’Italia, i risultati sul campo lasciano amarezza e perplessità. Ancor più, forse, dopo l’atteggiamento di tifosi ed appassionati verso l’eliminazione della Juventus contro il Bayern Monaco. Non abbiamo ancora capito che la filosofia dei bianconeri in campo internazionale, per quanto si possano amare od odiare per le rivalità ancestrali, è l’unica che lascia un barlume di speranza per giocare un ruolo da protagonisti in Europa. Per evitare l’ennesimo Europicidio.


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