La giornata perfetta, anzi no. In 15 anni di carriera Trevor Trevisan ha segnato altrettanti gol. Il più bello, probabilmente è arrivato oggi: una volée alla Van Basten (di sinistro però) che all’85’ di Venezia-Padova ha regalato l’1-1 ai biancoscudati nel derby. Un capitano non potrebbe sognare di meglio. Ma mentre la metà campo ospite del Penzo faceva mucchio su Trevisan, in quella arancioneroverde stava prendendo forma l’altro protagonista di questa partita.
“Stai sereno, perché il derby lo deciderai tu all’ultimo minuto”. È Walter Zenga, che prende da parte Francesco Di Mariano e gli dà la sua ‘benedizione’. Detto fatto, al 90’ c’è rigore per il Venezia. Sul dischetto va l’ex Roma e Novara: palla da una parte, portiere dall’altra, sipario. O quasi.
Perché appena prima del triplice fischio scatta tutta la tensione di quella che è quasi una stracittadina. Grande mischia, si capisce poco, ma dello spintone rifilato da Di Mariano a Trevisan se ne accorgono tutti. Compreso l’arbitro, che sventola il cartellino rosso al match winner.
“C’era un nostro uomo a terra e Vicario ha messo il pallone fuori”, spiegherà nel post partita l’attaccante del Venezia, sei gol in questa Serie B. “A quel punto Trevisan invece di restituircelo ha caricato i suoi: 'Presto, andiamo a fare gol'. Non ci ho più visto, ho sbagliato. Ma quello di Trevor è stato un atteggiamento davvero antisportivo e infatti a fine partita mi ha chiesto scusa”.
Cose da derby, nel bene e nel male. Forse non è un caso se ad infiammarsi siano stati proprio i due marcatori, in piena trance agonistica. “Ho fatto un fiore e poi l’ho calpestato”, si rammarica Di Mariano. Ma di sicuro dispiacerà più a Trevisan, difensore dal sinistro fatato. Bello e inutile.