Che dalle parti del ‘Comunale’ Chiavari il 2018 non verrà catalogato come ‘indimenticabile’ è indiscutibile. Anzi, se se si potesse eliminare semplicemente cliccando il tasto ‘canc’ della tastiera del computer, probabilmente il presidente Gozzi lo farebbe volentieri. Un anno per larghi tratti inverosimile, assurdo. Come tutta la caotica estate vissuta dalla Serie B e C con l’Entella ridotta a squadra fantasma. Un continuo saliscendi di emozioni biancocelesti con la vicenda Cassano come esempio perfetto: dall’euforia alla delusione in 72 ore. Ma procediamo gradualmente fissando qualche tappa precisa.
Gennaio 2018: un mercato con beffa finale
L’Entella è chiamata ad affrontare un girone di ritorno in Serie B con un altro spirito rispetto ad un’andata sottotono. Le attese in seguito ad una campagna acquisti estiva contraddistinta da nomi di un certo calibro per la B erano di un certo tipo. Serve puntellare la rosa e soprattutto un attaccante da affiancare a La Mantia visto l’infortunio di Diaw al crociato. Si arriva fino all’ultimo giorno di mercato. Giannetti è il giocatore individuato ma… ciò che accade è il preludio ad un annus horribilis per l’Entella, in cui la sfortuna ci ha visto davvero benissimo. Paradossale. L’attaccante del Cagliari decide di accettare i biancocelesti solamente verso la fine dell’ultimo giorno di mercato. L’Entella prepara i documenti necessari in fretta e furia e li invia in Sardegna in tempo. Tuttavia le trattative parallele del club di Giulini riguardanti l’uscita di Farias verso Sassuolo e il ritorno di Han causano l’ingolfamento della segreteria del Cagliari bloccando tutte le trattative in uscita, col club sardo che si ritrova così in rosa tutti e tre gli attaccanti lasciando l’Entella senza quel giocatore che avrebbe fatto davvero comodo.
Un ritorno da… playout
L’Entella al ritorno non cambia faccia e fatica più del previsto. Quella squadra che sulla carta avrebbe dovuto e potuto superare lo storico nono posto in B della stagione 2015/16 è costretta a lottare per ben altri traguardi. Arrivano solo cinque vittorie contro Ternana, Parma, Cremonese, Pro Vercelli e infine Novara nell’ultima giornata in una specie di playout anticipato risolto a favore dei biancocelesti da Crimi. Il 6 maggio Aglietti viene esonerato dopo il ko con la Salernitana al ‘Comunale’, al suo posto la bandiera ed ex capitano Gennaro Volpe, impegnato fino a quel momento nelle giovanili del club. Al termine del girone l’Entella condanna il Novara alla C e si guadagna l’accesso al vero e proprio playout: doppia sfida con l’Ascoli, col ritorno da disputare fuori casa.
Doppio pareggio ed Entella in C
Nei playout entrambe le squadre non riescono a segnare: finisce 0-0 sia l’andata sia il ritorno. Purtroppo per l’Entella questo risultato è una condanna verso la Serie C con l’Ascoli che, visto il miglior piazzamento nella regular season, riesce a festeggiare la salvezza il 31 maggio. Il giorno dopo il presidente Gozzi pubblicherà una lettera: “Cara Entella ti riporteremo in alto”.
Un’estate paradossale
Arriviamo finalmente – si fa per dire – all’estate più paradossale di sempre per la Serie B e la Serie C. Fin da subito si percepisce che i verdetti di fine stagione potrebbero non essere definitivi viste le situazioni delicate di Avellino, Bari, Foggia e Cesena tanto da far presagire eventuali ripescaggi e riammissioni. La Procura Federale chiede la retrocessione in C del Foggia, coinvolto in un’inchiesta della giustizia penale sul riciclaggio e compensi in nero ai tesserati. La sentenza del Tribunale federale dice: 15 punti di penalizzazione per i pugliesi da scontare nella Serie B 2018/19. Niente retrocessione in C. L’Entella non ci sta e fa ricorso ma alla fine i punti di penalizzazione del Foggia saranno addirittura ridotti dalla Corte Federale d’Appello da 15 a 8, dichiarando inammissibile il ricorso fatto dall’Entella. Nel frattempo Bari e Avellino falliscono e sono costrette a ripartire dalla D. Il caso plusvalenze fittizie legato al Cesena – e al Chievo - invece ha tenuto banco fino a novembre. Novembre. Inizialmente il Cesena viene condannato a 15 punti da scontare nella stagione 2018/19 nonostante il fallimento e quindi, come per Avellino e Bari, la Serie D. L’Entella, come parte in causa, chiede che il club romagnolo sconti i 15 punti di penalizzazione nella stagione 2017/18 e non in quella 2018/19 in modo da poter essere riammesso in Serie B. La Corte Federale d'Appello rimanda tutto al Tribunale Federale Nazionale che, a sua volta, fissa l’udienza il 12 settembre a campionati già iniziati. I biancocelesti non ci stanno e, ad agosto inoltrato, il club di Gozzi, con una lettera firmata dal presidente stesso, chiede la riammissione in B. Il 23 agosto il CONI respinge l’istanza di sospensione cautelare chiesta dall’Entella, con la squadra di Chiavari che il 31 dello stesso mese ricorre contro la decisione della CFA sul Cesena. Arriva settembre e, coi campionati inevitabilmente slittati, il 17 settembre l’Entella è ‘costretta’ a scendere in campo in Serie C contro il Gozzano vincendo 3-1. Due giorni dopo il CONI riconosce la legittimazione processuale dei biancocelesti e determina che la sanzione al Cesena venga applicata nel campionato 2017/18. Nuovo ribaltone: le gare dei biancocelesti vengono sospese fino a data da destinarsi visto che ora potrebbero concretamente essere riammessi in B. Ma non hanno fatto i conti con la FIGC: la Federazione il 22 settembre si appella al TAR del Lazio contro la riammissione presentando ufficialmente il ricorso due giorni dopo. L’Entella ovviamente non ci sta e chiede alla FIGC un incontro urgente invitando i vertici federali a un meeting per solleticare la Federazione a ottemperare alla sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport che ha previsto la revoca della retrocessione dell'Entella. Addirittura il club minaccia che, se non arriverà in tempi brevi una risposta dalla Federcalcio, la squadra potrebbe recarsi a Roma per effettuare un sit in davanti alla sede della FIGC al fine di ricevere una risposta, in un senso o nell'altro, definitiva.
L’arrivo di Cassano e la ‘condanna definitiva’
Tra i tanti colpi di scena vissuti dall’Entella in questo periodo, eccone uno che finalmente riesce a strappare un sorriso ai tifosi. Antonio Cassano vuole tornare in campo e chiede all’amico Gozzi la possibilità di allenarsi a Chiavari con la squadra, valutando insieme un eventuale tesseramento. L’8 ottobre Fantantonio scende in campo al ‘Comunale’ davanti a una tribuna praticamente piena per il suo primo allenamento col club ma… ennesimo colpo di scena. Dopo appena tre giorni il barese decide con una lettera di dire definitivamente addio al calcio giocato. Niente Entella. I sorrisi si tramutano in delusione, l’ennesima di un anno maledetto. Nel frattempo c’è un nuovo rinvio del TAR del Lazio: la Lega B, in relazione al procedimento pendente nei confronti dell’ Entella, rende noto che la causa al Tar del Lazio è stata rinviata a un’udienza da stabilire. Il 18 ottobre l’Entella si rivolge al Presidente del Coni, Giovanni Malagò, affinché si attivi per risolvere la situazione e il 2 novembre i giocatori biancocelesti minacciano lo sciopero in occasione della sfida contro il Pisa in programma domenica 4 novembre, a causa dell'incertezza in cui naviga il club, ancora incerto sul campionato da disputare. Alla fine lo sciopero viene revocato per evitare una sconfitta a tavolino. Il 5 novembre la Corte d’Appello respinge il ricorso col quale l’Entella ha impugnato la decisione del Tribunale federale che il 29 agosto aveva stabilito l’impossibilità di procedere contro la società Cesena in quanto fallita. La telenovela si conclude definitivamente il 7 novembre quando il TAR respinge l’istanza cautelare e il club resta in C. Duro comunicato del club del presidente Gozzi: “L’ennesima beffa tenuto conto che la decisione del Consiglio di garanzia del Coni è datata 19 settembre. Per questo continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi opportune, nella certezza che l’Entella sia vittima di una grave e inspiegabile ingiustizia”.
L’episodio col Cuneo e la vittoria col Genoa
L’Entella è costretta a disputare la Serie C ma è chiamata a giocare praticamente ogni tre giorni per poter tornare in pari col campionato visto che, fino a novembre, non ha avuto alcuna certezza sul campionato da disputare. L’inizio è davvero sprint: 6 vittorie su 6. Le vittime: Gozzano, Pisa, Arzachena, Pontedera, Alessandria e Olbia prima della sconfitta col Siena. Giusto per non farsi mancare niente, il 28 novembre in occasione di Entella-Cuneo (terminata 1-1) accade qualcosa di paradossale. L’arbitro Perenzoni durante il match ammonisce due volte Paolini del Cuneo senza però espellerlo. Nel post gara l'arbitro ammette il suo errore e lo mette a referto. Diventa così automatica la ripetizione del match. Della serie: se non lo vedi, non ci credi. Ma per l’Entella dopo un anno del genere sembra tutto meno irrazionale. Per fortuna una piccola gioia in questo 2018 maledetto per i colori biancocelesti c’è: dopo aver sconfitto ad agosto la Salernitana per 2-0, la squadra allenata da Boscaglia è chiamata a giocare contro il Genoa in Tim Cup a ‘Marassi’ il 6 dicembre. E anche qui, accade qualcosa di inimmaginabile ma, per una volta, a favore della squadra di Chiavari. Un’impresa vera e propria: 3-3 dopo i supplementari e vittoria dell’Entella ai rigori con tanto di qualificazione agli ottavi di finale con la Roma come avversario. Inimmaginabile. In Inghilterra direbbero ‘giant killing’: una squadra di C che sconfigge una squadra di A. Gozzi quasi non ci crede: “Ho sempre sognato di sconfiggere il Genoa a Marassi”. Sembra la fine di un incubo. Un sorriso finale in un anno totalmente ‘indimenticabile’, ma non certo per le gioie vissute. Con la consapevolezza che, dopo un 2018 così folle e inverosimile, il 2019 non potrà che essere migliore.