Da Castelfiorentino a Empoli sono una decina di chilometri, poco più di venti minuti in macchina. Un tragitto che Tommaso Baldanzi ha fatto un'infinità di volte nella sua vita da quando aveva 10 anni. Un numero che era nel suo destino.
A quell'età fu scoperto dall'Empoli quando giocava nel Castelfiorentino. Il talento non era passato inosservato, ma sicuramente non ci si poteva aspettare all'epoca che poi sarebbe diventato uno dei migliori giovani d'Italia. Adesso accorgesene è molto più semplice. Con la numero 10 sulle spalle Baldanzi incanta in Primavera da due anni e così Dionisi in Serie B e Andreazzoli in Serie A hanno iniziato a fargli respirare l'aria della prima squadra.
Baldanzi come Kulusevski
Eppure con la Primavera è sempre lo stesso, pronto a essere un valore aggiunto per la squadra senza cambiare atteggiamento. La testa è da sempre ben fissa sulle spalle e i piedi attaccati a terra, una mentalità che ha ereditato dalla sua stessa famiglia. Tommaso è come i suoi genitori: semplice e umile. Mamma e papà lo seguono con amore, ma senza esaltarlo e senza ergerlo a nuovo talento del calcio italiano. Lui è semplicemente Tommaso.
È così che dal Castelfiorentino ha saputo conquistarsi l'Empoli. L'anno scorso poi il salto. Antonio Buscè lo porta in Primavera pur essendo un 2003 (un anno fa giocavano i 2002) e Baldanzi ha portato l'Empoli a vincere il campionato. Alla fine oltre alla coppa, tra le mani di Tommaso è finito anche il premio "Piermario Morosini", quello dell'Mvp della fase finale.
Prima di lui era toccato a Dejan Kulusevski, Danilo Cataldi e Zinho Vanheusden, tutti giocatori che ora di professione fanno il calciatore e tutti ad alto livello. Ko avrebbe sicuramente preso anche Diallo Traoré se solo il Covid non avesse fermato il campionato nel 2020.
Le panchine tra i professionisti
Il professionismo Baldanzi ha già iniziato ad assaporarlo. La scorsa stagione Dionisi, oltre ad averlo portato sette volte in panchina in Serie B, l'ha anche fatto esordire in Coppa Italia contro il Benevento e poi gli ha concesso il bis a Napoli contro la squadra di Gattuso. In totale sono 19 minuti, pochi, vero, ma abbastanza per iniziare a rompere il ghiaccio e poter continuare a sognare.
Poi quest'anno anche Andreazzoli se l'è voluto portare con sé. Prima contro il Venezia in casa, poi in Sardegna contro il Cagliari. Primi assaggi di Serie A, ma sempre con la stessa testa.
Una settimana dopo la trasferta sarda, Tommaso è stato ancora una volta decisivo con la Primavera, questa volta in Youth League contro il NK Domzale. Gol al 74' per il definitivo 2-1 dei toscani che portano a casa la prima storica vittoria. E nella rete c'è tutto il talento di Baldanzi: azione personale e tiro dalla distanza. Gol da talento.
Il futuro di Baldanzi
Se vi chiedete come mai sia ancora a Empoli, la risposta è semplice: i toscani sui giovani hanno un occhio particolare. L'esempio lampante è Samuele Ricci, classe 2001 ora titolare in prima squadra. Anche lui come Baldanzi ha dimostrato nelle giovanili di poter brillare e allora perché privarsene subito?
Società interessate ce ne sono, come è ovvio che sia, ma nessuna ha bussato in modo concreto alla porta dell'Empoli. Forse in futuro, quando si sarà affermato, potrà cambiare maglia, ma prima né lui né i toscani vogliono dirsi addio.
La P&P Academy
Il suo percorso è appena agli inizi d'altronde. Ma gli occhi su di lui sono puntati costantemente. D'altronde anche l'agenzia di Federico Pastorello si è accorta che il ragazzo ha talento da vendere.
Così dal 2019 è entrato nel progetto P&P Academy, un progetto che si può definire come un imbuto. All'inizio vengono osservati tanti giocatori, ma alla fine in pochi ne entrano a far parte. Per entrarci, poi, non basta il talento, serve anche l'aspetto umano. Il periodo di osservazione è lungo. Tutto è partito dalla segnalazione di Michele Bianchini, poi la fase di studio (ben 7 persone differenti lo hanno visionato e hanno dato solamente riscontri positivi) la P&P ha deciso di contattarlo e di prendere la sua procura.
Ora, però, il percorso che deve fare non è solo calcistico. Sotto anche la supervisione di Andrea Pastorello e il lavoro di Antonio Giuggiola (responsabile tecnico del progetto), Baldanzi si sta preparando sotto tutti i punti di vista a diventare un professionista, un salto che per molti può essere traumatico.
Lui ha la P&P e l'Empoli dalla sua, che condividono idee sul futuro e sulla formazione dei giovani, i quali devono prima di tutto essere formati. Alla ricetta va aggiunta una famiglia semplice. Gli ingredienti ci sono tutti, ora la curiosità è vedere come verrà il piatto.