Per Emerson Palmieri è la stagione della definitiva consacrazione, dopo una stagione - quella scorsa - dove gli è mancata soprattutto la continuità: "Non mi aspettavo di arrivare alla Roma, pensavo di dover fare un paio di stagioni prima di arrivare in un top club. All'inizio ho scelto il Palermo perché al Santos non mi trovavo bene, ho subito tanti infortuni che non mi facevano giocare tanto. I primi mesi sono stati difficili per l'ambientamento, lingua e abitudini diverse", ha detto il giocatore giallorosso a Roma TV.
Sulla Roma invece: "Per i giovani è difficile ambientarsi, ma sono cresciuto molto e lavoro per avere la fiducia dell'allenatore e l'affetto dei tifosi. Il primo gol? Contro il Milan è stato bellissimo segnare in uno stadio così importante, è stato un giorno indimenticabile. I miei compagni sono venuti subito ad esultare con me, il nostro è un gruppo fantastico, sembra una famiglia. Chi mi ha sorpreso? Per le sue qualità in campo Paredes, ma ci sono giocatori fortissimi come Nainggolan, De Rossi e Totti. Il mio idolo, però, rimane Ronaldo, mi sono innamorato di lui ai mondiali del 2002. Anche qui abbiamo un grande gruppo di brasiliani. Prima ero con Maicon, ora sto sempre insieme a Bruno Peres con il quale ho giocato anche al Santos. In quella squadra c'era pure Neymar, non ci sono parole per descriverlo. Ho giocato insieme anche a Alex Sandro e Felipe Anderson. Ho esordito con quella maglia a 16 anni, Muricy Ramalho mi ha dato questa opportunità ed è stato indimenticabile".
E in chiusura una battuta su Luciano Spalletti: "E' stato importante per me, perché mi ha dato la possibilità di giocare titolare. Mi ha protetto dopo la gara di inizio stagione contro il Porto - ha concluso -, mettendomi in panchina per qualche partita, lo ringrazio perché è grazie a lui che gioco con tranquillità. Gli obiettivi per il mio futuro? Semplice, voglio vincere dei titoli con la Roma".