Forse la più classica delle storie. Quella di un protagonista inaspettato che diventa eroe perché si fa trovare pronto nel momento giusto e nel posto giusto. Questa edizione della Coppa d’Africa per Essam El Hadary era iniziata non da prima scelta di Cuper per la porta. Poi l’Egitto ha avuto bisogno di lui: Ahmed El-Shenawy out per infortunio ed ecco che El Hadary diventa il giocatore più anziano ad aver mai giocato nel torneo. Quarantaquattro anni e non sentirli. E all’orizzonte la possibilità di vincere la sua quinta Coppa d’Africa.
Cinque. La mano aperta, come la sua per parare quei due rigori decisivi in semifinale contro il Burkina Faso e portare il suo Egitto in finale. Dopo aver mantenuto inviolata la sua porta in quattro partite su cinque. Leggenda. Ma non nuovo nel saper ipnotizzare il giocatore di turno sul dischetto distante 11 metri: nel 2006, in finale di Coppa d’Africa, parò tre rigori contro la Costa d’Avorio. E l’età adesso torna ad essere solo un numero. Già nella storia proprio per i suoi 44 anni, potrebbe entrarci ancora di più se vincesse ancora: campione d'Africa nel 1998, 2006, 2008, 2010. E nel 2017? Lo dirà la finale contro il Camerun che ieri sera ha battuto il Ghana 2-0.
Non solo i gol di Salah: l’Egitto ha scoperto la sua forza nella porta e nel muro El Hadary, eroe - quasi - per caso, quel “miglior portiere mai affrontato” (parola di Drogba) a un passo dal diventare il giocatore più vincente della Coppa d’Africa.